"Ringrazio Dio per tutto il bene che fate, grazie! Lo sappiamo: è Lui che ci dà la forza di compierlo. Ma rendo merito anche a voi, che ci mettete tutto il vostro impegno, il vostro tempo, le energie, la creatività, la pazienza, la perseveranza. Mi colpisce sempre vedere i numeri delle vostre attività, non per i numeri in sé stessi, ma perché dietro ci sono altrettanti volti, ci sono storie, ci sono molto spesso le ferite, le piaghe". Papa Francesco accoglie con parole di ringraziamento i Soci del Circolo San Pietro nel Palazzo Apostolico.

"E allora penso a voi che incontrate questi fratelli e sorelle nelle mense, nei centri di ascolto, nel dormitorio, oppure nelle case-famiglia per i piccoli ricoverati al “Bambin Gesù”, e riconosco in voi l’immagine del buon Samaritano. Il buon Samaritano, nella parabola del Vangelo di Luca, si avvicina all’uomo ferito sul bordo della strada, si avvicina mosso dalla compassione. Non lo conosce, è un estraneo, in un certo senso anche un “nemico”, perché i samaritani erano malvisti e disprezzati. Ma lui si avvicina perché il suo cuore è tenero, non è indurito, è capace di tenerezza", dice sempre il Papa nel suo discorso.

Dal 1869 il Circolo S. Pietro risponde alla vocazione di essere il “braccio della Carità del Papa”. Il Romano Sodalizio, fondato dal Cardinale Domenico Jacobini con la benedizione di Papa Pio IX, è espressione di giustizia e carità cristiana, al servizio dei bisognosi e degli infermi della Città eterna e del mondo. Una “minestra calda”, un tetto, un indumento pulito, un ricovero. Dietro questi semplici gesti di accoglienza e assistenza, si racchiude l’impegno profondo dei soci del Circolo e del loro Presidente.

"Come fa Dio le cose? Con tre atteggiamenti: la vicinanza, la misericordia e la tenerezza. Così è Dio: vicino, misericordioso e tenero. Attenzione, non parlo di sentimentalismo, no. Parlo di un tratto dell’amore di Dio di cui oggi c’è più che mai bisogno. A volte fa bene più una carezza data dal cuore che qualche moneta", ne è convinto il Pontefice.