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Il Papa: “Ad Aparecida impariamo a conservare la speranza”

Papa Francesco ad Aparecida |  | L'Osservatore Romano, ACI group Papa Francesco ad Aparecida | | L'Osservatore Romano, ACI group

In Brasile, presso il Santuario nazionale di Aparecida, si celebra il III centenario del ritrovamento della statua di Nostra Signora di Aparecida, Patrona del Brasile, alla presenza dell'Inviato Speciale del Papa, il cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto emerito della Congregazione per i vescovi e Presidente emerito della Pontificia Commissione per l’America Latina. Papa Francesco ha inviato un videomessaggio per l’occasione speciale.

“Ad Aparecida –dice Francesco nel videomessaggio riprendendo le sue parole che pronunciò durante la visita al Santuario nel 2013 - impariamo a conservare la speranza, a lasciarci sorprendere da Dio e a vivere nella gioia”. “La speranza, caro popolo brasiliano – continua Francesco - è la virtù che deve permeare i cuori di coloro che credono, soprattutto quando intorno a noi le situazioni di disperazione sembrano volerci scoraggiare. Non lasciatevi vincere dallo sconforto, non lasciatevi vincere dallo sconforto! Abbiate fiducia in Dio, abbiate fiducia nell’intercessione della Nostra Madre Aparecida. Nel santuario di Aparecida e in ogni cuore devoto di Maria possiamo toccare la speranza che si concretizza nell’esperienza della spiritualità, nella generosità, nella solidarietà, nella perseveranza, nella fraternità, nella gioia, valori questi che, a loro volta, affondano le loro radici più profonde nella fede cristiana”.

”Il semplice sorriso di Maria- commenta Papa Francesco - che riusciamo a scorgere nella sua immagine, sia fonte del sorriso di ognuno di voi dinanzi alle difficoltà della vita. Il cristiano non può mai essere pessimista!”.

Conclude Francesco il suo videomessaggio per i 300 anni della Madonna più venerata in Brasile: “Oggi il Brasile ha bisogno di uomini e donne che, colmi di speranza e saldi nella fede, siano testimoni del fatto che l’amore, manifestato nella solidarietà e nella condivisione, è più forte e luminoso delle tenebre dell’egoismo e della corruzione”

 

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