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Il Papa: "Addio è affidarsi al Padre"

Papa Francesco |  | © L'Osservatore Romano Papa Francesco | | © L'Osservatore Romano

Bisogna pensare al momento del nostro congedo, “anche l’ultimo”. Così il Papa stamane nella messa quotidiana a Santa Marta.

“Penso io – si è chiesto il Pontefice – al grande congedo, al mio grande congedo, non quando devo dire addio?” e citando le Letture, Francesco aggiunge: “Questi due testi dicono la parola addio. Paolo affida a Dio i suoi e Gesù affida al Padre i suoi discepoli, che rimangono nel mondo. Non sono del mondo, ma custodisci loro. Affidare al Padre, affidare a Dio: questa è l’origine della parola addio. Noi diciamo addio soltanto nei grandi congedi, siano quelli della vita, sia l’ultimo”.

“A Dio – prosegue il Papa – affido la mia anima; a Dio affido la mia storia; a Dio affido i miei; a Dio affido tutto. Che Gesù morto e risorto ci invii lo Spirito Santo, perché noi impariamo quella parola, impariamo a dirla, ma esistenzialmente, con tutta la forza: l’ultima parola, addio”.   

Francesco ha invitato a non aver paura di pensare all’addio. Anzi. “Credo che con queste due icone - quella di Paolo, che piange, in ginocchio sulla spiaggia, tutti lì, e Gesù, triste, perché andava alla Passione, con i suoi discepoli, piangendo nel suo cuore - possiamo pensare al nostro. Ci farà bene. Chi sarà la persona che chiuderà i miei occhi?”.

Infine dal Papa un pensiero a chi deve subire un addio. Dalle popolazioni Rohingya del Myanmar fino ai cristiani e yazidi perseguitati dai fondamentalisti islamici.

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