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Il Papa agli scienziati: “Dialogo aperto e attento discernimento sono indispensabili”

Papa Francesco alla Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze | Papa Francesco alla Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze | Vatican Media Papa Francesco alla Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze | Papa Francesco alla Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze | Vatican Media

Il mondo della scienza, che in passato ha assunto posizioni di autonomia e di autosufficienza, con atteggiamenti di sfiducia nei confronti dei valori spirituali e religiosi, oggi invece sembra aver preso maggiore coscienza della sempre più complessa realtà del mondo e dell’essere umano”. Inizia così il discorso di Papa Francesco ai partecipanti alla Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze dal tema “Ruoli trasformativi della scienza nella società: Dalla scienza emergente alle soluzioni per il benessere delle persone”, in corso in Vaticano, presso la Casina Pio IV, dal 12 novembre al 14 novembre 2018.

Per il Papa “la scienza e la tecnologia influiscono sulla società, ma anche i popoli con i loro valori e i loro costumi influenzano a loro volta la scienza”. “Spesso la direzione e l’enfasi che vengono date ad alcuni sviluppi della ricerca scientifica – continua ancora il Pontefice - sono influenzate da opinioni ampiamente condivise e dal desiderio di felicità insito nella natura umana. Tuttavia, abbiamo bisogno di maggiore attenzione ai valori e ai beni fondamentali che sono alla base della relazione tra popoli, società e scienza”.

Per Francesco “dialogo aperto e attento discernimento sono indispensabili, specialmente quando la scienza diventa più complessa e l’orizzonte che essa dischiude fa emergere sfide decisive per il futuro dell’umanità”.

“La comunità scientifica è parte della società e non deve considerarsi come separata e indipendente, anzi, essa è chiamata a servire la famiglia umana e il suo sviluppo integrale”, Francesco nel suo discorso è chiaro. 

“Molta strada c’è ancora da fare verso uno sviluppo che sia allo stesso tempo integrale e sostenibile – dichiara il Pontefice nel suo discorso - il superamento della fame e della sete, dell’elevata mortalità e della povertà, specialmente tra gli ottocento milioni di bisognosi ed esclusi della Terra, non verrà raggiunto senza un cambiamento negli stili di vita. Tuttavia, mi sembra di poter dire che mancano volontà e determinazione politica per arrestare la corsa agli armamenti e porre fine alle guerre, per passare con urgenza alle energie rinnovabili, ai programmi volti ad assicurare l’acqua, il cibo e la salute per tutti, ad investire per il bene comune gli enormi capitali che restano inattivi nei paradisi fiscali”.

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Conclude il Papa: “A voi, cari scienziati e amici della scienza, sono state affidate le chiavi del sapere. Vorrei essere presso di voi l’avvocato dei popoli ai quali non arrivano che da lontano e raramente i benefici del vasto sapere umano e delle sue conquiste, specialmente in materia di alimentazione, salute, educazione, connettività, benessere e pace”.