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Il Papa agli studenti svizzeri: "Dedicate il vostro tempo a leggere la Bibbia, i Vangeli?"

Francesco ha ricevuto in Udienza i Membri della Società degli Studenti Svizzeri in occasione del 75.mo anniversario della canonizzazione di San Nicola di Flüe, il Patrono della Svizzera e dell’Associazione

Papa Francesco, udienza generale |  | ACI Group archivio Papa Francesco, udienza generale | | ACI Group archivio

Questa mattina, nel Palazzo Apostolico Vaticano, Francesco riceve in Udienza i Membri della Società degli Studenti Svizzeri. "Non siete una corporazione, ciò che vi accomuna è il fatto di essere o di essere stati studenti", dice subito il Papa.

"Sappiamo bene che nel mondo ci sono tante persone che non hanno accesso all’istruzione; e altre – specialmente donne – che devono limitarsi solo a livelli inferiori o a certi tipi di studi; e altre ancora che invece sono obbligate a ricevere un’istruzione forzata. Dunque, ringraziamo Dio di aver potuto studiare e di averlo potuto fare in maniera libera", commenta il Pontefice.

"Pertanto vorrei farvi una proposta: che la vostra Associazione possa farsi carico di qualche situazione concreta per favorire la realizzazione del diritto allo studio. Forse questo è un obiettivo che già fa parte delle vostre attività", è questa la richiesta del Papa.

"Mi piace notare che c’è una bella analogia tra l’essere studenti e l’essere pellegrini. Studiare è un cammino. E la vostra associazione ci ricorda che studenti, in un certo senso ampio, lo si è per tutta la vita. Uno studio specifico, naturalmente, può e deve avere tempi e oggetti determinati, ben delimitati", continua il Papa.

Il Papa congeda gli studenti con una domanda. "Voi che siete studenti, e lo siete, diciamo così, per statuto, siete anche “studenti” della Parola di Dio? Dedicate un po’ del vostro tempo a leggere la Bibbia, i Vangeli? Se, come dicevo, siete persone in cammino, in ricerca, vi sentite anche cercatori di Dio? Vi sentite discepoli di Gesù, desiderosi cioè di ascoltarlo, di porgli delle domande, di meditare sulle sue parole e sui suoi gesti?... Questo, mi pare, significa essere pellegrini: non accontentarsi di vivacchiare, ma voler vivere", conclude Papa Francesco.

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