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Il Papa ai bambini: chi non sogna ha il cuore di ghiaccio

Il Papa con i ragazzi del Il Papa con i ragazzi del " Treno dei Bambini" | Il Papa con i ragazzi del " Treno dei Bambini" | Angela Ambrogetti

Non solo un treno di bambini ma anche una opportunità per gli adulti. Il Cortile dei Gentili ancora una volta apre le porte del Vaticano ai più piccoli, e il treno dei bambini arriva su una FrecciaBianca dal sud Italia. Ci sono i figli di famiglie in difficoltà, vengono da Trani, Bari e da Roma. Alcuni hanno i genitori a Rebibbia o detenuti in altri penitenziari del Sud. Con i bambini gli operatori che si occupano di loro e che, appena finito l’incontro con il Papa, gridano: “ amnistia, amnistia!”

Papa Francesco si spende con ognuno di loro. Un abbraccio, una foto, una carezza dopo la benedizione e il dialogo fatto di semplici parole adatte ai più piccoli, e adatte a riaccendere la speranza nei grandi.

“ Sognando si può arrivare lontano, anche alla Madonna?” Chiede il Papa pensando al tema della giornata, il volo. Ma volare con la fantasia e con il cuore è un modo anche di entrare nel mondo dei sogni, non quelli che ci portano lontano, ma quelli che ci fanno pensare a Maria. Si può pregare nel sonno, e sognare Maria. Un dialogo di piccole cose che diventa lezione di fede: “ Non smettete mai di sognare, di ascoltare la parola di Gesù, perché ascoltando la parola di Dio, uno si fa grande, allarga il cuore e ama tutti.”


“Un ragazzo o una ragazza che non riescono a sognare come sono?” Chiede il Papa. “Infelici” rispondono i bambini in coro. "Infelici - ha spiegato il Papa - perchè sognare apre le porte della felicità. Si può avere il cuore di ghiaccio?". Immediata la risposta dei bimbi: "Noooooo". E poi ancora:  “Cosa è meglio, avere un cuore fermo o un cuore che vuole? Cosa è meglio, ascoltare la parola di Dio o non ascoltare niente ? Volare sognare o non sognare niente?” I ragazzi anche se stanchissimi e un po’ distratti sono pronti a rispondere come ad una lezione di catechismo.

I ragazzi e i loro accompagnatori erano arrivati a Roma verso le 10.30 muniti di aquiloni colorati per testimoniare la voglia di volo, di evasione. 200 bambini accompagnati da un genitore, tanti volontari e una bellissima atmosfera di festa con la possibilità di riflettere sulla importanza del “volo” come “sogno” di preghiera.

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