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Il Papa al clero di Roma: “Non scoraggiamoci, il Signore ci sta salvando dall’ipocrisia”

Il Papa confessa i preti di Roma |  | Diocesi di Roma Il Papa confessa i preti di Roma | | Diocesi di Roma

Questa mattina, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, Cattedrale di Roma, si è tenuto il tradizionale incontro di Papa Francesco con il clero di Roma, che quest'anno si tiene - per espressa volontà del Papa - nella forma di liturgia penitenziale.

Dopo la meditazione, i sacerdoti si sono confessati; anche il Papa ha ascoltato alcune confessioni e ha terminato l’incontro non con le solite domande e risposte, ma con un discorso a braccio e a porte chiuse, pubblicato solo dopo dalla Sala Stampa della Santa Sede.

Un colloquio pieno di parole addolorate, ma al contempo ricche di speranza: “Sento di condividere con voi il dolore e la pena insopportabile che causano in tutto il corpo ecclesiale l’onda degli scandali di cui i giornali del mondo intero sono ormai pieni. È evidente che il vero significato di ciò che sta accadendo è da cercare nello spirito del male, nel Nemico, che agisce con la pretesa di essere il padrone del mondo. Eppure, non scoraggiamoci! II Signore sta purificando la sua Sposa e ci sta convertendo tutti a sé. Ci sta facendo sperimentare la prova perché comprendiamo che senza di Lui siamo polvere. Ci sta salvando dall’ipocrisia, dalla spiritualità delle apparenze”.

“Il peccato ci deturpa – continua il Papa nel suo discorso ai preti della Diocesi di Roma - e ne facciamo con dolore l’umiliante esperienza quando noi stessi o uno dei nostri fratelli sacerdoti o vescovi cade nel baratro senza fondo del vizio, della corruzione, o peggio ancora del crimine che distrugge la vita degli altri”.

Non abbiate timore di giocarvi la vita al servizio della riconciliazione tra Dio e gli uomini – continua ancora Francesco - non ci è data alcun’altra segreta grandezza che questo donare la vita perché gli uomini possano conoscere il suo amore. La vita di un prete è spesso segnata da incomprensioni, sofferenze silenziose, talvolta persecuzioni. E anche peccati che soltanto Lui conosce. Le lacerazioni tra fratelli della nostra comunità, la non-accoglienza della Parola evangelica, il disprezzo dei poveri, il risentimento alimentato da riconciliazioni mai avvenute, lo scandalo suscitato dai comportamenti vergognosi di alcuni confratelli, tutto questo può toglierci il sonno e lasciarci nell’impotenza. Crediamo invece nella paziente guida di Dio, che fa le cose a suo tempo, allarghiamo il cuore e mettiamoci al servizio della Parola della riconciliazione”.

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Dio conosce la nostra vergognosa nudità”, afferma inoltre il Papa. A tal proposito Papa Francesco rivela un aneddoto. Francesco infatti è rimasto fortemente colpito nel vedere la copia originale della icona della Odigitria di Bari, durante la sua visita di luglio 2018. Gesù “non era vestito come adesso con le camice orientali che fanno sulle icone… La Madonna aveva il bambino nudo, mi è piaciuta tanto che ho chiesto di farmela avere. Il vescovo di Bari me l’ha regalata una copia. L’ho messa lì davanti alla mia porta. Mi piace al mattino quando mi alzo, quando passo davanti, dire alla Madonna che custodisca la mia nudità: Madre tu conosci le mie nudità”.

A tenere la meditazione iniziale e ad affiancare il Papa è stato il Cardinale vicario Angelo De Donatis, che ha sottolineato ai preti di Roma: "Papa Francesco ha voluto che questo nostro incontro annuale con lui avesse la forma di una celebrazione della misericordia di Dio, di un canto di gioia alla grandezza del suo amore".

"Il tempo liturgico che vivremo – continua il Cardinale De Donatis - ci chiederà di essere ministri di riconciliazione, ambasciatori e diaconi del perdono di Dio per tutti i nostri fratelli. Diremo ad alta voce nelle nostre comunità: 'vi supplichiamo, in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio!' Inviteremo tutti a chiedere perdono, con umiltà, a Dio e ai fratelli del male compiuto".

Alla fine dell’incontro - come tradizione – il Papa ha regalato a tutti i presenti un libro e ha infine incoraggiato l’iniziativa della Caritas diocesana dal titolo “Come in cielo, così in strada”, una settimana dedicata alla carità per i poveri e i senza fissa dimora che si terrà dal 31 marzo al 6 aprile.