Advertisement

Il Papa al Movimento Cristiano Lavoratori: "Respingete ogni forma di sfruttamento"

Papa Francesco riceve in Udienza in Vaticano il Movimento Cristiano Lavoratori, in occasione del 50.mo anniversario di fondazione

Papa Francesco, udienza generale |  | Vatican Media / ACI Group Papa Francesco, udienza generale | | Vatican Media / ACI Group

Papa Francesco riceve in Udienza in Vaticano il Movimento Cristiano Lavoratori, in occasione del 50.mo anniversario di fondazione.

"Cinquant’anni fa il vostro Movimento muoveva i primi passi sotto la benedizione del Papa San Paolo VI; e oggi siete venuti a condividere con me questo momento di gratitudine. Grazie per il bene seminato in questi anni di vita. Grazie per l’impegno con cui vi siete messi al servizio della società italiana attraverso le attività di formazione, i circoli, il patronato, l’attenzione al mondo del lavoro nelle varie sfaccettature e il servizio civile", dice subito Papa Francesco.

ll Movimento Cristiano dei Lavoratori compie 50 anni. Per celebrare l'anniversario della fondazione, l'associazione ha organizzato una tre giorni di eventi culminata con un'udienza con Papa Francesco.
“Questo ritrovarci – sottolinea il presidente generale Antonio Di Matteo – ha il senso di riaffermare i valori che caratterizzano la nostra storia e di assumerci l’impegno di dare ad essi un futuro. Come presenza organizzata di testimonianza evangelica nel mondo del lavoro, vogliamo davvero essere parte di quella ‘Chiesa in uscita’ che il Pontefice invita i laici a rendere visibile in tutti gli ambiti e ambienti”.

"I cinquant’anni sono anche un tempo per guardare con realismo alla propria storia, fatta di tanta gratuità e anche di fatiche nella testimonianza cristiana. È importante non abbandonarsi a forme autocelebrative, ma riconoscere l’azione dello Spirito Santo tra le pieghe della vostra storia, non tanto negli avvenimenti eclatanti, quanto piuttosto in quelli umili e quotidiani. Questo anniversario potrebbe aiutarvi a camminare in due direzioni: un’opera di purificazione e una nuova semina. Ambedue: purificare e seminare", consiglia il Papa ai presenti.

Per il Papa "la purificazione è sempre necessaria, sempre, per tutti noi e in tutte le esperienze umane. Siamo peccatori e abbiamo bisogno di misericordia come dell’aria che respiriamo. La disponibilità alla conversione, a lasciarsi purificare, a cambiare vita, a cambiare stile, è segno di coraggio, di forza, non di debolezza; la testardaggine è segno di debolezza. Si tratta di accogliere le novità dello Spirito senza porre ostacoli: permettere che i giovani trovino spazio, che sia custodito e condiviso lo spirito di gratuità, che non si perda l’intraprendenza degli inizi preferendo scelte rassicuranti che non aiutano a vivere le novità dei tempi".

Advertisement

Poi il Pontefice domanda: "Come essere fedeli al servizio dei lavoratori oggi? Come vivere l’impegno di conversione ecologica e di pacificazione?".

"Ecco i motivi di una nuova semina che vi attende. Mentre si festeggia, si guarda in avanti. Infatti, questo non è solo tempo di raccogliere frutti: è anche tempo di seminare nuovamente. Ce lo impone la difficile stagione che stiamo vivendo. La pandemia e la guerra hanno reso il clima sociale più cupo e pessimistico. Questo vi chiama ad essere seminatori di speranza. Cominciando da voi stessi, dal vostro tessuto associativo: che le vostre porte siano aperte; che i giovani si sentano non solo ospiti, ma protagonisti, con la loro capacità di immaginare una società diversa", continua il Papa.

"È importante che i lavoratori siano di casa nelle parrocchie, nelle associazioni, nei gruppi e nei movimenti; che i loro problemi siano presi sul serio; che la loro richiesta di solidarietà possa essere ascoltata. Infatti, il lavoro attraversa una fase di trasformazione che va accompagnata. Le disuguaglianze sociali, le forme di schiavitù e di sfruttamento, le povertà familiari a causa della mancanza di lavoro o di un lavoro mal retribuito sono realtà che devono trovare ascolto nei nostri ambienti ecclesiali. Sono forme più o meno di sfruttamento: chiamiamo le cose per nome. Vi esorto a tenere mente e cuore aperti ai lavoratori, soprattutto se poveri e indifesi; a dare voce a chi non ha voce; Nessuno deve sentirsi escluso dal lavoro. Non manchi il vostro impegno per promuovere il lavoro femminile, per favorire l’ingresso dei giovani nel lavoro, con contratti dignitosi e non da fame, per salvaguardare tempi e spazi di respiro per la famiglia, per il volontariato e per la cura delle relazioni. Per favore, respingete ogni forma di sfruttamento!", questo è ciò che auspica Papa Francesco.