"Il Signore dice: vieni, su. Venite e discutiamo. Parliamo un po’. Non ci spaventa. E’ come il papà del figlio adolescente che ha fatto una ragazzata e deve rimproverarlo. E sa che se va col bastone la cosa non andrà bene, deve entrare con la fiducia. Il Signore in questo brano ci chiama così: su, venite. Prendiamo un caffè insieme. Parliamo, discutiamo. Non avere paura, non voglio bastonarti. E siccome sa che il figlio pensa: ma io ho fatto delle cose… - Subito: anche se i tuoi peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve. Se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana”. Lo ha detto il Papa, stamane, nell'omelia della Messa quotidiana a Santa Marta.

"Ringraziamo il Signore per la sua bontà. Lui - ha aggiunto Francesco secondo quanto diffuso da Vatican News - non vuole bastonarci e condannarci. Ha dato la sua vita per noi e questa è la sua bontà. E sempre cerca il modo di arrivare al cuore. E quando noi sacerdoti, nel posto del Signore, dobbiamo sentire le conversioni, anche noi dobbiamo avere questo atteggiamento di bontà, come dice il Signore: venite discutiamo, non c’è problema, il perdono c’è, e non la minaccia, dall’inizio".

"A me - ha concluso Francesco - aiuta vedere questo atteggiamento del Signore: il papà col figlio che si crede grande, che si crede cresciuto e ancora è a metà strada. E il Signore sa che tutti noi siamo a metà strada e tante volte abbiamo bisogno di questo, di sentire questa parola: ma vieni, non spaventarti, vieni. Il perdono c’è. E questo ci incoraggia. Andare dal Signore col cuore aperto: è il padre che ci aspetta".