San Paolo “si offre al Signore, obbediente, costretto dallo Spirito. Il vescovo che va avanti sempre, ma secondo lo Spirito Santo. Questo è Paolo. Questa esperienza del vescovo, il vescovo che sa discernere lo Spirito, che sa discernere quando è lo Spirito di Dio che parla e che sa difendersi quando parla lo spirito del mondo”. Lo ha detto il Papa, stamane, nell'omelia pronunciata in occasione della Messa a Santa Marta.

Al momento del congedo, San Paolo - sottolinea il Pontefice secondo quanto riportato da Vatican News - non lascia un “testamento mondano. Il suo amore grande è Gesù Cristo. Il secondo amore, il gregge. Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge. Fate la veglia sul gregge; siete vescovi per il gregge, per custodire il gregge, non per arrampicarvi in una carriera ecclesiastica".

"Chiedo al Signore - conclude Papa Francesco - la grazia di potermi congedare così. Penso ai vescovi, a tutti i vescovi. Che il Signore dia la grazia a tutti noi di poterci congedare così, con questo spirito, con questa forza, con questo amore a Gesù Cristo, con questa fiducia nello Spirito Santo".