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Il Papa in Canada: "Abbiamo conservato la Bibbia e il rosario dei nostri antenati?"

Il Papa in Canada, Santa Messa nel Commonwealth Stadium

Papa Francesco celebra la Messa nel Commonwealth Stadium |  | AG / ACI Stampa
Papa Francesco celebra la Messa nel Commonwealth Stadium | | AG / ACI Stampa
Il Papa celebra la Messa nel Commonwealth Stadium |  | AG / ACI Stampa
Il Papa celebra la Messa nel Commonwealth Stadium | | AG / ACI Stampa

Francesco celebra la sua prima Messa in Canada. Lo fa al Commonwealth Stadium di Edmonton ricordando la Festa odierna dei Santi Gioacchino e Anna, genitori della Beata Vergine Maria.

Il Commonwealth Stadium, un complesso di circa 17 ettari, situato a pochi minuti dal centro della città, nel quartiere McCauley, è un impianto sportivo polivalente all’aperto. Ospita principalmente le partite della locale squadra di football canadese Edmonton Elks, grandi eventi sportivi e internazionali e concerti.

La Celebrazione eucaristica si tiene in inglese e latino. "Oggi è la festa dei nonni di Gesù e il Signore ha voluto che ci incontrassimo così numerosi proprio in questa occasione tanto cara a voi, come a me. Nella casa di Gioacchino e Anna il piccolo Gesù ha conosciuto i suoi anziani e ha sperimentato la vicinanza, la tenerezza e la saggezza dei nonni. Pensiamo anche noi ai nostri nonni e riflettiamo su due aspetti importanti", dice il Papa durante l'omelia in spagnolo.

Il primo aspetto è: "siamo figli di una storia da custodire". "Non siamo individui isolati, non siamo isole, nessuno viene al mondo slegato dagli altri. Le nostre radici, l’amore che ci ha atteso e che abbiamo ricevuto venendo al mondo, gli ambienti familiari in cui siamo cresciuti, fanno parte di una storia unica, che ci ha preceduti e generati - commenta il Pontefice nell'omelia - Non l’abbiamo scelta, ma ricevuta in dono; ed è un dono che siamo chiamati a custodire".

"Siamo qui grazie ai genitori, ma anche grazie ai nonni che ci hanno fatto sperimentare di essere benvenuti nel mondo. Sono stati spesso loro ad amarci senza riserve e senza attendere qualcosa da noi", dice il Papa.

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"Gioacchino e Anna hanno amato così Maria; e Maria ha amato così Gesù, con un amore che non lo ha mai soffocato né trattenuto, ma lo ha accompagnato ad abbracciare la missione per cui era venuto nel mondo. Cerchiamo di imparare questo come singoli e come Chiesa: mai opprimere la coscienza dell’altro, mai incatenare la libertà di chi ci sta di fronte e, soprattutto, mai mancare di amore e di rispetto per le persone che ci sono affidate, tesori preziosi che custodiscono una storia più grande di loro", ne è convinto Papa Francesco.

"Cari fratelli e sorelle, chiediamoci allora: siamo figli e nipoti che sanno custodire la ricchezza ricevuta? Facciamo memoria dei buoni insegnamenti ereditati? Parliamo con i nostri anziani, dedichiamo tempo per ascoltarli? Abbiamo conservato la Bibbia e il rosario dei nostri antenati?", domanda Francesco nell'omelia ad Edmonton.

Il secondo aspetto: "Oltre che figli di una storia da custodire siamo artigiani di una storia da costruire". "Che società volete costruire? Abbiamo ricevuto tanto dalle mani di chi ci ha preceduto: che cosa vogliamo lasciare in eredità ai nostri posteri? Una fede viva o “all’acqua di rose”, una società fondata sul profitto dei singoli o sulla fraternità, un mondo in pace o in guerra, un creato devastato o una casa ancora accogliente? Che cosa faccio per la mia Chiesa, per la mia città e la mia società? È facile criticare, ma il Signore non ci vuole solo critici del sistema, non ci vuole chiusi e “indietristi”, ma artigiani di una storia nuova, tessitori di speranza, costruttori di futuro, operatori di pace.", dice ancora Papa Francesco davanti a circa 50 mila persone, come riferito dalle autorità locali.

"Gioacchino e Anna intercedano per noi: ci aiutino a custodire la storia che ci ha generato e a costruire una storia generativa. Ci ricordino l’importanza spirituale di onorare i nostri nonni e i nostri anziani, di fare tesoro della loro presenza per costruire un avvenire migliore", conclude il Papa.

Mons. Richard W. Smith, Arcivescovo di Edmonton, al termine della Santa Messa ha salutato il Papa. "Molto resta da fare se vogliamo vivere in modo duraturo la riconciliazione che tutti cerchiamo. Dall’amore e dall’incoraggiamento visibilmente manifestati in Sua presenza, abbiamo ricevuto un nuovo slancio per continuare il cammino, facendo sempre affidamento sui doni che Dio, nostro Creatore, non manca di concedere.
I Vescovi del Canada sono pienamente impegnati a camminare insieme alle Prime Nazioni, ai Métis e al popolo Inuit. Siamo arricchiti dalla bellezza della loro cultura e dalla saggezza delle loro tradizioni", dice l'Arcivescovo accompagnato da un lungo applauso.

Successivamente nel pomeriggio ( a Roma sarà notte fonda ) il Papa si reca al Lac Ste. Anne per la Liturgia della Parola.

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 articolo aggiornato alle ore 19.48 con il saluto dell'Arcivescovo di Edmonton