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Il Papa: "La povertà è il cuore del Vangelo"

Papa Francesco |  | Daniel Ibáñez/CNA Papa Francesco | | Daniel Ibáñez/CNA

Non ho mai sognato di essere Papa. Francesco lo ribadisce di nuovo, e stavoltain una intervista a tutto campo a "La Voz del Pueblo", un giornale argentino.

Il Papa racconta, nei limiti della riservatezza, i conclavi del 2005 e del 2013. Nel primo caso si disse che sarebbe arrivato secondo dopo Benedetto XVI. "All'interno era chiaro - racconta Francesco - che Benedetto doveva essere eletto e c'era quasi l'unanimità per questo e mi è piaciuto molto. La sua candidatura era chiara, nel secondo non c'era nessun candidato. Ci sono stati diversi papabili, ma nessuno forte". Al momento dell'elezione, Papa Bergoglio conferma di aver sentito una grande pace interiore.

Francesco racconta la sua vita da Romano Pontefice. Ama l'udienza generale del mercoledì. "La gente - dice - mi fa bene. A Santa Marta viviamo in 40 e questo mi fa molto bene. In fondo sono diventato prete per stare con la gente". Limitazioni ce ne sono... Non poter camminare per strada o "andare a mangiare una buona pizza". Non poter girare tranquillamente in macchina o in metropolitana come a Buenos Aires.

Il Papa ribadisce di essere un po' "indisciplinato" e di non rinunciare a sei ore di sonno. "Ho un sonno pesante, mi giro nel letto e mi addormento. Dormo sei ore. Normalmente alle nove sono a letto e leggo fino quasi 10:00, quando spengo la luce e mi sveglio da solo verso le 4:00, è l'orologio biologico".

In certe occasioni ammette di commuoversi e di riuscire però a trattenere le lacrime. "Non piango in pubblico. Mi è successo due volte di arrivare al limite, ma sono riuscito a fermarmi in tempo".

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Francesco dice si sentirsi tranquillo, di non aver paura anche se ammette di pregare per evitare il "dolore fisico. Il dolore morale lo sopporto, ma quello fisico, no".

Il Papa bacchetta anche i media, rei di decontestualizzare certe sue frasi. Come quando a Ostia disse si essere un po' stanco e un po' malato conversando con un gruppo di coetanei. "Il giorno dopo i giornali titolavano "Il Papa ha confessato che di essere malato." Così non si può!".

Francesco, appassionato di calcio, dice poi di non vedere le partite del San Lorenzo ma di sapere i risultati grazie ad una guardia svizzera, di non navigare in internet e di non seguire la politica in Argentina.

In conclusione il Pontefice ripete che "la povertà è il cuore del Vangelo"e che sconfiggere la povertà materiale non è utopia. Povertà insieme a corruzione e traffico di esseri umani sono tra i peggiori mali del mondo. Francesco chiede ancora di pregare per lui e spera di poter essere ricordato "come un bravo ragazzo che ha cercato di fare il bene".