“La grande bellezza è Dio”. La creazione è bella ma non commettiamo l’errore di chi “in queste cose belle non è stata capace di guardare al di là e cioè alla trascendenza” e sfocia così nella “idolatria dell’immanenza”. Lo ha detto il Papa, stamane, celebrando la Messa a Santa Marta.

“Si sono attaccati – spiega Francesco nell’omelia riportata dalla Radio Vaticana – a questa idolatria; sono colpiti da stupore per la loro potenza ed energia. Non hanno pensato quanto è superiore il loro sovrano, perché li ha creati Colui che è principio e autore della bellezza. E’ una idolatria guardare le bellezze – tante – senza pensare che ci sarà un tramonto. Anche il tramonto ha la sua bellezza”.

Nello stesso tempo – conclude il Papa – c’è il rischio di un’altra idolatria: quella delle abitudini. “Tutto è abituale. La vita è così: viviamo così, senza pensare al tramonto di questo modo di vivere. Anche questa è una idolatria: essere attaccato alle abitudini, senza pensare che questo finirà. E la Chiesa ci fa guardare al fine di queste cose. Anche le abitudini possono essere pensate come dei. L’idolatria? La vita è così, andiamo così avanti… E così come la bellezza finirà in un’altra bellezza, l’abitudine nostra finirà in un’eternità, in un’altra abitudine. Ma c’è Dio!”.