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Il Papa: “Non dimentichiamo che la misericordia è la chiave di volta nella vita di fede"

Angelus di Papa Francesco |  | L'Osservatore Romano, ACI group Angelus di Papa Francesco | | L'Osservatore Romano, ACI group

A mezzogiorno, come ogni domenica, il Papa si affaccia alla finestra del Palazzo Apostolico per guidare la recita del Regina Coeli che durante il tempo di Pasqua sostituisce l’Angelus. Questa domenica è caratterizzata da una festa speciale: la festa della Divina Misericordia. Papa Francesco la ricorda: “Nel Giubileo dell’Anno 2000, san Giovanni Paolo II ha stabilito che questa domenica sia dedicata alla Divina Misericordia. E’ stata una bella intuizione! Da pochi mesi abbiamo concluso il Giubileo straordinario della Misericordia e questa domenica ci invita a riprendere con forza la grazia che proviene dalla misericordia di Dio”.

Prima della recita mariana Papa Francesco richiama alla lettura odierna del Vangelo, il racconto dell’apparizione di Cristo risorto ai discepoli riuniti nel cenacolo.” Scrive san Giovanni che Gesù – ricorda Francesco ai fedeli presenti in Piazza San Pietro -  dopo aver salutato i suoi discepoli, disse loro: «Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi. Detto questo, fece il gesto di soffiare verso di loro e aggiunse: “Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati”.

“Ecco il senso della misericordia – sottolinea il Papa -  che si presenta nel giorno della risurrezione di Gesù come perdono dei peccati. Gesù Risorto ha trasmesso alla sua Chiesa, come primo compito, la sua stessa missione di portare a tutti l’annuncio concreto del perdono. Questo segno visibile della sua misericordia porta con sé la pace del cuore e la gioia dell’incontro rinnovato con il Signore”.

Per Francesco “la misericordia alla luce di Pasqua si lascia percepire come una vera forma di conoscenza del mistero che viviamo”. In tutto il pontificato di Francesco rintracciamo l’importanza della misericordia e ancora una volta il Pontefice la rimarca nel Regina Coeli di oggi: “Essa apre la porta della mente per comprendere meglio il mistero di Dio e della nostra esistenza personale. Fa capire che la violenza, il rancore, la vendetta non hanno alcun senso, e la prima vittima è chi vive di questi sentimenti, perché si priva della propria dignità. La misericordia apre anche la porta del cuore e permette di esprimere la vicinanza soprattutto con quanti sono soli ed emarginati, perché li fa sentire fratelli e figli di un solo Padre. Non dimentichiamo mai che la misericordia è la chiave di volta nella vita di fede, e la forma concreta con cui diamo visibilità alla risurrezione di Gesù”.

Subito dopo la recita del Regina Coeli il Papa ricorda il Beato sacerdote Luis Antonio Rosa Ormières. “Vissuto nel secolo diciannovesimo- spiega -  spese le sue tante qualità umane e spirituali al servizio dell’educazione, e per questo fondò la Congregazione delle Suore dell’Angelo Custode. Il suo esempio e la sua intercessione aiutino in particolare quanti lavorano nella scuola e nel campo educativo”.

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Infine il Pontefice indirizza alcuni saluti: “Un saluto speciale ai devoti della Divina Misericordia convenuti oggi nella chiesa di Santo Spirito in Sassia”. E ringrazia tutti coloro che hanno avuto un pensiero per lui per gli auguri di Pasqua.