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Il Papa: "Occorre mettere a tema il riuso del patrimonio immobiliare della Chiesa"

Messaggio del Papa ai partecipanti al Convegno “Carisma e creatività. Catalogazione, gestione e progetti innovativi per il patrimonio culturale delle comunità di vita consacrata” che si tiene presso l'Auditorium Antonianum, 4-5 maggio 2022

Veduta di San Pietro |  | Vatican Media / ACI Group Veduta di San Pietro | | Vatican Media / ACI Group

"Fin dall’inizio del Pontificato ho richiamato l’attenzione sulla gestione dei beni temporali ecclesiastici, nella convinzione che come l’amministratore fedele e prudente ha il compito di curare attentamente quanto gli è stato affidato, così la Chiesa è consapevole della responsabilità di tutelare e gestire con attenzione i propri beni, alla luce della sua missione di evangelizzazione e con particolare premura verso i bisognosi". Papa Francesco invia un Messaggio ai partecipanti al Convegno Carisma e creatività. Catalogazione, gestione e progetti innovativi per il patrimonio culturale delle comunità di vita consacrata, promosso dalla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica e il Pontificio Consiglio della Cultura, che si svolge a Roma, presso l’Auditorium Antonianum dal 4 al 5 maggio 2022.

"Già da alcuni anni la Congregazione per i consacrati si preoccupa di orientare i vari istituti alla gestione dei rispettivi beni ecclesiastici a servizio dell’humanum e della missione della Chiesa - spiega il Papa nel messaggio - Ne è seguita una serie di convegni e di documenti di spessore dottrinale e di praticità operativa al fine di promuovere una più matura consapevolezza circa la gestione di tali beni, che hanno natura eminentemente ecclesiale dovendo ottemperare alle finalità che la Chiesa loro assegna".

"Questo convegno, che nasce dalla collaborazione tra due Dicasteri della Curia Romana, concentra l’attenzione sul valore ecclesiale, storico, artistico e culturale che molti di questi beni posseggono. Gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, infatti, sono stati e continuano ad essere promotori dell’arte e della cultura al servizio della fede, custodi di una parte molto rilevante del patrimonio culturale della Chiesa e dell’umanità", continua cosi il Papa nel suo messaggio.

"Oggi, si può aggiungere che il valore che essi assumono consiste essenzialmente nella capacità di trasmettere un significato religioso, spirituale e culturale che, per i beni culturali degli Istituti di vita consacrata, consiste soprattutto nel riconoscimento della relazione che essi intrattengono con la storia, la spiritualità e le tradizioni proprie delle specifiche Comunità, in pratica col loro “carisma”. In particolare, essi possono essere considerati beni testimoniali in cui custodire questo carisma per annunciarlo nuovamente, per ripensarlo e attualizzarlo", chiede il Papa.

Per Francesco vi è "l’esigenza di individuare anzitutto degli elementi di comprensione specifici di tali beni, in modo da definirne le caratteristiche storiche, spirituali, teologiche, ecclesiologiche e giuridiche".

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Occorre poi "promuovere la catalogazione dei beni nella loro totalità e varietà (archivistici, librari, artistici mobili e immobili), come atto primario di conoscenza e quindi di studio, di tutela giuridica, di conservazione scientifica, di valorizzazione pastorale".

"Infine, occorre mettere a tema il riuso del patrimonio immobiliare dismesso, esigenza oggi tanto più urgente a causa non solo della contrazione numerica delle comunità di vita consacrata e della necessità di reperire risorse necessarie alla cura delle sorelle e dei fratelli anziani e ammalati, ma anche, in particolare, degli effetti dell’accelerazione del cambiamento legislativo e delle doverose esigenze di adeguamento. La dismissione è causata, non da ultimo, dagli oneri economici di manutenzione e conservazione ordinaria e straordinaria a carico delle suddette comunità, soprattutto in Europa. Il problema va affrontato non con decisioni improvvide o affrettate, ma all’interno di una visione complessiva e di una programmazione lungimirante, e possibilmente anche attraverso il ricorso a comprovate esperienze professionali", conclude il Pontefice nel suo messaggio.