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Il Papa oggi dalla Bolivia al Paraguay delle reductiones dei gesuiti

I detenuti attendono il Papa |  | @antoniospadaro I detenuti attendono il Papa | | @antoniospadaro

Dalla Bolivia al Paraguay. La giornata del Papa che inizierà quando a Roma saranno le 15.30 inizia dalla vista ad un carcere. é il Centro di rieducazione Santa Cruz,  una delle realtà penitenziarie dell'America Latina tra le più dure e dolorose della regione, ma al tempo stesso è anche una realtà dove si praticano con buon successo "modalità" promettenti di convivenza tra reclusi e famiglie. Nei giorni scorsi la Radio Vaticana ha intervistato un detenuto italiano che sconta la sua pena. “Questo è un regime aperto- spiega- non è un carcere come quelli italiani, in cui si sta chiusi. Hai un certo tipo di libertà, puoi scegliere di lavorare, di fare qualcosa, di studiare...Sì, c’è sovrappopolazione perché mi pare che adesso ci siano più di 4 mila detenuti. Però, con queste pratiche dell’indulto si sta creando più spazio. Molta gente con l’indulto sta uscendo.”

Una situazione che dall'Europa è molto difficile da immaginare, un quartiere chiuso e murato con adulti e adolescenti, con situazioni di corruzione e promiscuità, un luogo che è diventanto un carcere ma che era un quartiere. Palmasol è una parola che fa paura.

 

Il Centro è suddiviso in Padiglioni riservati a diverse categorie di persone e di delitti: uomini, donne, giovani, reati minori, reati gravi.

Le divisioni corrispondono anche a trattamenti carcerai differenziati e dunque con diversi regimi di detenzione. Il Padiglione PS 4 maschile, è aperto alle visite diurne ed ospita circa 2.800 prigionieri, con i quali le famiglie (circa 1.500 persone al giorno) possono convivere in una sorta di villaggio protetto e gestito dagli stessi reclusi, tramite una “Regencia general” guidata dal personale di sicurezza dello Stato.

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All’interno del carcere vi sono parecchi bambini poiché la legge boliviana consente alle mamme recluse vivere con i loro figli se inferiori a 6 anni. Su 5 detenuti 4 sono in attesa di giudizio, situazione fortemente critica, a più riprese, dagli esperti e Inviati dell’ONU.

Il carcere, che organi di stampa continentale descrivono come “una giungla di violenze” soprattutto dopo la vicenda del cittadino USA Jacob Ostreicher, uomo d’affari detenuto 11 mesi senza accuse e senza processo.

Ancora si ricorda la sommossa interna, il 23 agosto 2013, che dopo diversi giorni si concluse con numerosi morti, bruciati vivi, e decine di feriti. La sommossa è scoppiata per una lite tra due bande che aspiravano al controllo di determinate istallazioni del carcere.

La Chiesa, che s’impegno in una mediazione, d’allora periodicamente chiede alle autorità riforme urgenti e profonde. Il Papa ascolterà alcune testimonianze poi parlerà

Al termine, in macchina, Francesco si trasferisce alla chiesa parrocchiale “La Santa Cruz” per incontrare i Vescovi della Bolivia.  Al 15 giugno 2015 i vescovi erano 38.  Incontro riservato come in Ecuador.

Subito dopo il Papa si reca in aeroporto internazionale di “Viru Viru” per il congedo dalla Bolivia e la partenza per la terza e ultima tappa del IX Pellegrinaggio fuori l’Italia. L’arrivo all’aeroporto “Silvio Pettirossi” di Asunción in Paraguay è previsto per le 21 ora di Roma. Il Papa  viene accolto dal Presidente della Repubblica, ai piedi della scala anteriore dell'aereo e nella cerimonia verranno benedettedelle targhe commemorative della visita di San Giovanni Paolo II in Paraguay.

More in Vaticano

Asunción è la capitale del Paraguay all'oigine si chiamava "La Muy Noble y Leal Ciudad de Nuestra Señora Santa María de la Asunción". Proprio da Asunción partirono le spedizioni che portarono alla fondazione di importanti città come Buenos Aires, Santa Cruz de la Sierra, Santa Fe, Corrientes e Villarrica.  A cavallo tra il XIX e il XX secolo  Affluirono infatti in città migliaia di immigrati dalle aree dell'Impero ottomano e dell'Europa e furono costruiti e ristrutturati interi quartieri. Da ricordare che la città è stata sede della firma del "tratado del mercosur" nel 1995 tra Uruguay, Paraguay, Argentina e Brasile, per la costituzione di un mercato unico economico nell'area. Il trattato, fortemente ispirato a quello istitutivo della C.E., prevede peraltro l'adozione di una moneta unica che prenderà, presumibilmente, il nome di "Guaraní".

Il Papa si reca al  Palazzo presidenziale “Los López” per incontrare il presidente Horacio Cartes e le autorità. Il palazzo è molto caratteristico per il suo stile neo classico con numerosi elementi o influenze palladiane.

Terminato l’incontro con il discorso del Papa la giornata in Paraguay termina quando a Roma sarà circa l’una e mezzo di notte, ad Asuncion l’orologio segnerà le 19.30.

Il Paraguay è molto importante per i gesuiti che hanno creato le “reductiones” proprio in questo paese che hanno formato la popolazione in molti modi, anche attraverso la musica. Alcune composizioni dell’epoca saranno eseguiti nell’incontro del Papa al Palazzo presidenziale.