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Il Papa propone una giusta ermeneutica dell'opera di Padre Dehon

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Misericordia, missione, e cura della vita di preghiera, ma soprattutto alcune frasi che lasciano pensare ad una revisione della causa di beatificazione di Leone Dehon: "voglio che finisca bene questo processo di beatificazione."

Papa Francesco questa mattina ha ricevuto il Capitolo Generale dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù, i dehoniani, e lasciando il testo preparato ha invece ricordato che “l’ermeneutica della vita di Dheon deve tenere presente l’epoca in cui è vissuto.”

Parole che sono state applaudite dai presenti.

Nel 1997 papa Giovanni Paolo II lo aveva dichiarato Venerabile, il processo si concluse nel 2004  e la cerimonia di beatificazione era prevista per il 24 aprile 2005. Venne rinviata a causa della morte di Giovanni Paolo II. Tutto rimase fermo anche a causa delle polemiche nate per gli articoli di Dehon di su La Croix di stampo anti ebraico. Il Papa oggi ha ricordato che nella prospettiva storica bisogna considerare anche il contesto storico caratterizzato dall'antisemitismo diffuso, che permeava anche gli ambienti cattolici.

I meriti di Dehon nel sociale e nel mondo culturale sono invece grandissimi, seppe sfruttare a favore della Dottrina della Chiesa e della socialità dei tempi moderni, le possibilità offerte dalla stampa in larga scala.

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La spiritualità legata al culto del Sacro Cuore, vissuto tra il 1843 e il 1925 Dehon. Numerosi i volumi da lui scritti e pubblicati sull’ascetica delle due parole: ‘Sacro Cuore’ e ‘Riparazione’, rappresentano ‘un contributo alla preparazione di una Summa dottrinale sul Sacro Cuore’.

Il Papa nel suo saluto ha anche ricordato un suo amico dehoniano e la sua umiltà che lo portava ad evitare incarichi che invece gli furono affidati fino a diventare vescovo.