Nel corso della conferenza stampa sul volo che lo ha riportato a Roma dall'Azerbaijan, Papa Francesco è tornato a parlare di due temi che aveva affrontato nel corso del Viaggio apostolico: la teoria del gender ed il matrimonio.

"Le persone - è la premessa del Papa - si devono accompagnare come le accompagna Gesù, quando una persona che ha questa condizione arriva davanti Gesù, Gesù non gli dirà sicuramente vattene via perché sei omosessuale". Il Pontefice punta il dito contro la teoria del gender e il suo "indottrinamento". E spiega: "Mi raccontava un papà francese, che a tavola parlavano con i figli, lui e la moglie cattolici, ma cattolici all’acqua di rose, ma cattolici! E domandò al ragazzo di 10 anni “tu cosa vuoi fare quando diventi grande?”, “la ragazza”, il papà se ne è accorto che nel collegio si insegnava la teoria del Gender, e questo è contro le cose naturali. Una cosa è che quella persona abbia questa tendenza, questa condizione e un’altra cosa è fare l’insegnamento nelle scuole su questa linea, per cambiare la mentalità, questa io chiamo colonizzazione ideologica. L’anno scorso ho ricevuto una lettera: era spagnolo mi raccontava la sua storia da bambino e da ragazzo, era una bambina, una ragazza ha sofferto tanto perché lui si sentiva ragazzo ma era fisicamente ragazza. Lo ha raccontato alla mamma e alla mamma gli ha detto che aveva voglia di fare l’intervento chirurgico e la mamma e gli ha chiesto il favore di non farlo mentre fosse viva, era anziana ed è morta. Ha fatto l’intervento, era un impiegato di un ministero di una città di Spagna, è andato dal vescovo, il vescovo lo ha accompagnato tanto, un bravo vescovo, perdeva tempo per accompagnare questo uomo… poi si è sposato ha cambiato la sua identità civile, si è sposato, e mi ha scritto una lettera che per lui sarebbe una consolazione di venire con la sua sposa. Li ho ricevuti, erano contenti e nel quartiere dove lei abitava c’era un vecchio sacerdote che aveva lasciato la parrocchia e che aiutava nella parrocchia e poi c’era il nuovo. Quando il nuovo lo vedeva lo sgridava dal marciapiede... andrai all’inferno, quando trovava il vecchio le diceva: da quanto tempo non ti confessi, andiamo così ti confesso così ti potrai fare la comunione. Hai capito?".

"La vita è la vita e le cose si devono prendere come vengono, ma il peccato - ribadisce Francesco - è peccato. Le tendenze e gli squilibri ormonali danno tanti problemi ma dobbiamo essere attenti a non dire mai questo è lo stesso, facciamo questo, no… ogni passo: accoglierlo, accompagnarlo, studiare, discernere e integrarlo. Questo è quello che farebbe Gesù oggi. Per favore non dite il Papa santificherà i trans. Per favore, perché io vedo i titoli dei giornal: c’è qualche dubbio in quello che ho detto, perché voglio essere chiaro. E’ un coinvolgimento? Morale si deve risolvere come si può, sempre con la misericordia di Dio, con la verità ma sempre così con il cuore aperto e non dimenticatevi di quel capitello del Signore è molto bello, molto bello".

Sul tema del matrimonio, Papa Francesco ribadisce quanto ha scritto nella Amoris Laetitia. "Si parla di matrimonio - ricorda - come dell’unione dell’uomo e della donna come li ha fatti Dio, come immagine di Dio, uomo e donna dinanzi a Dio non è l’uomo, è l’uomo e la donna, insieme che sono una sola carne quando si uniscono in matrimonio, questa è la verità. E’ vero che in questa cultura, i conflitti e tanti problemi non ben gestiti e anche filosofie di oggi, faccio questo, quando mi stanco ne faccio un altro, e poi mi faccio un terzo e poi mi faccio un quarto e questa guerra mondiale contro il matrimonio, dobbiamo essere attenti a non lasciare abitare in noi queste idee. Il matrimonio è immagine di Dio uomo e donna in una sola carne, quando si distrugge questo si sporca o si oscura l’immagine di Dio; poi l’Amoris Letitia parla di come trattare questi casi, di come trattare le famiglie ferite e cerca di risolvere questi problemi. Nel matrimonio ferito, nelle coppie ferite c’entra l misericordia. Il principio è quello ma le debolezze umane, i peccati esistono e sempre l’ultima parola non l’ha la debolezza l’ultima parola non l’ha il peccato: l’ultima parola l’ha la misericordia".

Nella Amoris Laetitia - conclude il Pontefice - "si parla del matrimonio per fondamento del matrimonio come è, ma poi vengono i problemi, come prepararsi per il matrimonio, come educare i figli e poi nel capitolo 8 quando vengono i problemi sempre si risolvono con 4 idee: accogliere, accompagnare, discernere ogni caso e integrare, rifare, questo sarebbe collaborare in questa ricreazione meravigliosa che ha fatto il Signore con la redenzione. L'Amoris Laetitia si deve leggere dall’inizio alla fine. Insieme. In una certa parte c’è il peccato, c’è la rottura ma c’è anche la Misericordia e la cura".