“Sembra che il nostro Dio voglia cantarci la ninna nanna. Il nostro Dio è capace di questo. La sua tenerezza è così: è padre e madre. Ci porta nelle sue proprie viscere. È il Dio che con questo dialogo si fa piccolo per farci capire, per fare che noi abbiamo fiducia in Lui e possiamo dirgli con il coraggio di Paolo che cambia la parola e dice: Papà, Abbà…È la tenerezza di Dio”. Lo ha detto Papa Francesco nell’omelia pronunciata durante la Messa mattutina a Santa Marta. 

Facendosi piccolo Dio - ha spiegato il Pontefice - “non smette di essere grande. E in questa dialettica grande è piccolo: c’è la tenerezza di Dio. Il grande che si fa piccolo e il piccolo che è grande. Il Natale ci aiuta a capire questo: non spaventarsi delle cose grandi, ma tenere conto delle cose piccole. Questo è divino, tutti e due insieme”.

Concludendo il Papa si è domandato: “Qual è il posto dove si manifesta meglio la tenerezza di Dio? La piaga. Le mie piaghe, le tue piaghe, quando si incontra la mia piaga con la sua piaga. Nelle loro piaghe siamo stati guariti”.