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Il Sinodo del giorno, 26 ottobre

Il Papa e i Padri Sinodali al termine di una delle sessioni del Sinodo |  | ACI Stampa Il Papa e i Padri Sinodali al termine di una delle sessioni del Sinodo | | ACI Stampa

Domani mattina verrà letto in Aula il Documento Finale della XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Il testo sarà votato punto per punto e per l’approvazione è necessario almeno il sì dei due terzi. La maggioranza è calcolata sui presenti in Aula. I Padri Sinodali - in attesa di una conferma ufficiale - che hanno diritto di voto dovrebbero essere 263. 

Una volta approvato, il Documento Finale sarà consegnato a Papa Francesco che deciderà cosa farne. 

Oggi pomeriggio, invece, un momento di fraternità e convivialità tra i Padri Sinodali e i giovani uditori che hanno partecipato a queste tre settimane di lavori.

Nella discussione sinodale ha trovato ancora spazio il tema degli abusi sui minori. A riconoscerlo è stato oggi l’Arcivescovo di Armagh Eamon Martin. Il fenomeno - ha ammesso il Presidente della Conferenza Episcopale Irlandese -  “in alcune aree non è ancora venuto alla luce, o è ancora negato o non affrontato nel modo giusto. Da qui l’idea del Papa di convocare un vertice a febbraio  con i vertici della Chiesa nel mondo affinchè tutti ne prendano  consapevolezza”.

E in difesa dei giovani torna a schierarsi il Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.  "Io non penso assolutamente - ha spiegato - che i nostri giovani siano dei bamboccioni incapaci di vivere al passo coi tempi. Penso, piuttosto, che i tempi sociali nel nostro Paese non siano al passo con i nostri giovani". 

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Intanto è già arrivato il momento dei primi bilanci, e si è iniziato con quello dei social network. La Santa Sede infatti ha comunicato che gli utenti di Twitter e Instagram hanno condiviso attraverso l’hashtag ufficiale #Synod2018 più di 100.000 tra tweet e immagini, innescando oltre 350.000 interazioni. 

L’ètà media degli utenti che hanno partecipato attivamente alle conversazioni sui social - prosegue la comunicazione diffusa dal Vaticano - è tra i18 e i 34 anni. Americhe ed Europa i continenti maggiormente coinvolti, ma anche Russia e Cina hanno fatto sentire la loro presenza via web.