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Il Sinodo del giorno: 6 ottobre inizia il lavoro dei Circoli minori

L'Aula del Sinodo durante la Congregazione generale |  | Osservatore Romano
L'Aula del Sinodo durante la Congregazione generale | | Osservatore Romano
L'arcivescovo Durocher |  | Marco Mancini
L'arcivescovo Durocher | | Marco Mancini

Nella seconda giornata dei lavori del Sinodo entrano in scena i Circoli minori. Una delle novità metodologiche di questa XIV Assemblea ordinaria è proprio questa, il grosso del lavoro non si fa in Congregazione generale ma nei gruppi di lavoro divisi per aree linguistiche.

Nella congregazione generale di questa mattina sono intervenuti 72 padri sinodali. Gli argomenti sono stati estremamente vari e si sono riferiti ai primi 36 punti dello Strumento di Lavoro.

Nel pomeriggio invece si eleggono i moderatori dei circoli, coloro che dovranno anche stendere la relazione che si discuterà poi in aula.

In molti hanno chiesto chiarimenti sulle novità del metodo di lavoro, e sui documenti da considerare ufficiali per il dibattito nei circoli, tanto che il Segretario generale Baldisseri e il Papa in persona in qualità di Presidente del Sinodo, hanno ritenuto opportuna una spiegazione.

Ma soprattutto il Papa ha tenuto a ricordare che la dottrina sul matrimonio non cambia e non si deve pensare che il solo tema del Sinodo sia il problema della pastorale dei divorziati risposati.

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Nel briefing quotidiano delle 13.00 in sala stampa uno dei padri sinodali ospite, l’arcivescovo canadese Paul-André Durocher, è entrato nel dettaglio sottolineando la differenza tra dottrina e disciplina. E sembra che nell’aula sinodale si sia parlato anche di diverse soluzioni “disciplinari” appunto per la questione a secondo dei continenti e delle situazione culturali.

Il dibattito sinodale quindi sembra orientato su due linee, una più legata alla conferma non solo della dottrina sul matrimonio, sulle convivenze e sulla famiglia, e una linea più pastoralista che vorrebbe cambiare la disciplina, il modo cioè di intendere alcuni aspetti del sacramento. Un po’ come per il celibato sacerdotale, caratteristica che non è essenziale al sacramento del sacerdozio e che ha una diversa disciplina nel rito latino e nel rito orientale. Ma certo è che la disciplina deriva dalla dottrina.

Un tema che sembra essere importante negli interventi di tre minuti dei Padri è quello del linguaggio. Anche in questo caso l’arcivescovo Durocher ha voluto fare un esempio usando la parola “fedeltà” al posto di “indissolubilità”. In effetti i due termini non sono affatto sinonimi e indicano realtà antropologicamente diverse. Si può essere anche non fedeli nel matrimonio, ma questo rimane indissolubile. E nella realtà di oggi uno dei problemi più gravi è proprio quello di non riuscire a prendere un “impegno per la vita”, si preferisce piuttosto un impegno a tempo. Un tema questo caro a Papa Francesco che in molte occasioni lo ha indicato come uno dei grandi limiti della società contemporanea.

Alcuni Padri temono che la relazione finale sia già stata decisa, altri attendono la prima settimana di lavoro per capire davvero dove va il Sinodo. I temi sono tanti, forse troppi e si rischia di dimenticare di approfondirne qualcuno, dicono alcuni di loro. 

Per la maggioranza è comunque fondamentale la formazione e la educazione dei giovani e delle famiglie che dovrebbero avere una catechesi permenente che tenga conto delle diverse situazioni concrete.

Da domani mattina i Circoli Minori discuteranno alla luce degli interventi di oggi e dei testi ufficiali  del Sinodo, cioè gli interventi del Papa, la Relatio synodi e l’ Istrumentum laboris.

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