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In compagnia di Tito Brandsma, ogni settimana una testimonianza di vita

La nuova newsletter settimanale dei carmelitani in preparazione alla canonizzazione del 15 maggio

Titus Brandsma |  | www.ocarm.org Titus Brandsma | | www.ocarm.org

“Mentre percorro il mio cammino nella vita, mi rendo conto che Padre Tito Brandsma ha sempre camminato accanto a me.  Ci sono stati momenti in cui non ero consapevole della sua presenza - come i discepoli sulla via di Emmaus - anche se la sua influenza e la presenza della comunità carmelitana hanno plasmato e scolpito la mia spiritualità e le mie scelte; in altri momenti, e decisamente più tardi nella vita, padre Tito e tutta la comunità carmelitana mi hanno sostenuto per arrivare a riconoscere il volto di Dio e il modo di stare davanti a Dio”.

A scriverlo è Paulus Falke, medico, un diacono della Chiesa cattolica e un membro del Terzo Ordine della Provincia olandese del Carmelo. Lui e sua moglie Marlene hanno quattro figli biologici: Marike (Maria), Guus (Gus), Sarah e Zwaan (Swanny) e 5 "figli adottivi" di cui si sono presi cura e con cui sono ancora in contatto: Monica, Max, Marilyn, Jamie e Sonja. La coppia ha fondato il St. James Hospice per i malati terminali nel 1995. L'ospizio, situato a L'Aia, ha come motto: "Ogni vita è degna di essere vissuta, non importa quanto fragile o disabile essa possa essere”.

La su testimonianza è nella newsletter che i Carmelitani inviano in questo periodo in preparazione alla canonizzazione il prossimo 15 maggio di Tito Brandsma.

Ogni settimana l'Ufficio Comunicazioni dell'Ordine Carmelitano distribuisce le riflessioni delle persone sulla presenza del Beato Tito Brandsma nel mondo di oggi, sia nella loro vita personale che nel loro ministero o nel loro lavoro: In compagnia di Tito Brandsma
Paulus Falke ha frequentato la scuola Titus Brandsma, ribattezzata per il suo famoso insegnante di molti anni dopo la fine della seconda guerra mondiale. Paulus iniziò a studiare medicina e lui e sua moglie si trasferirono a L'Aia, sede della Corte internazionale di giustizia (la Corte mondiale). Iniziò a lavorare come medico carcerario nella prigione di Scheveningen, dove Titus Brandsma passò del tempo come prigioniero nella cella numero 577 durante il 1942. Durante i giri del Dr. Falke per visitare i detenuti, passava spesso davanti alla cella del suo compagno carmelitano.

Per ulteriori informazioni sulla prossima canonizzazione del Beato Tito Brandsma il 15 maggio, visitate il sito web dell'Ordine Carmelitano (ocarm.org) e soprattutto la sezione Tito Brandsma: Sacerdote e Martire nel menu a tendina.

 

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