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La memoria liturgica della B.V. Maria, Madre della Chiesa: storia e significato teologico

Maria è soprattutto madre: madre di Cristo, madre del popolo di Dio, madre della Chiesa.

Papa Francesco con una immagine mariana |  | Vatican Media Papa Francesco con una immagine mariana | | Vatican Media

Maria è soprattutto madre: madre di Cristo, madre del popolo di Dio, madre della Chiesa.                          La memoria della Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa è stata fissata da Papa Francesco, nel 2018, per il lunedì dopo la solennità della Pentecoste, giorno in cui nasce la Chiesa. Nel decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti che istituisce la memoria si legge: “Considerando attentamente quanto la promozione di questa devozione possa favorire la crescita del senso materno della Chiesa nei Pastori, nei religiosi e nei fedeli, come anche della genuina pietà mariana, ha stabilito che la memoria della Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa, sia iscritta nel Calendario Romano nel Lunedì dopo Pentecoste e celebrata ogni anno. Questa celebrazione ci aiuterà a ricordare che la vita cristiana, per crescere, deve essere ancorata al mistero della Croce, all’oblazione di Cristo nel convito eucaristico, alla Vergine offerente, Madre del Redentore e dei redenti”. Il decreto reca la data del 3 marzo 2018. Una memoria, dunque, istiutita abbastanza di recente. Ma, dietro a questa, vi è una storia che trova il suo maggiore sviluppo durante il Concilio Vaticano II.

E’ il 21 novembre 1964 quando, a conclusione della terza sessione del Concilio Vaticano II, San Paolo VI dichiara la Vergine Maria “Madre della Chiesa, cioè di tutto il popolo cristiano, tanto dei fedeli quanto dei Pastori, che la chiamano Madre amantissima”. Sempre sotto Paolo VI fu approvata nel ’73 la Messa votiva De Sancta Maria Ecclesiae Mater, che due anni più tardi venne inserita nell’Editio altera del Messale Romano. La celebrazione fu poi iscritta nel “Calendario proprio” di alcuni paesi, come la Polonia e l’Argentina, che la fissarono al Lunedì di Pentecoste. Accanto a queste date recenti, è difficile dimenticare quanto il titolo di Maria Madre della Chiesa fosse già presente nella sensibilità di Sant’Agostino e di San Leone Magno, dei Papi Benedetto XV e Leone XIII.

Ma qual è il senso teologico di questa memoria liturgica? Per scoprirlo è necessario partire, prima di tutto, dal capitolo 19 del Vangelo di Giovanni che narra la Crocifissione di Cristo: “Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa”. Maria “stava”: un essere presente che indica continuità nella missione del Figlio fin dal primo miracolo a Cana. Maria è lì, “presso la Croce”. E sotto a questa, ecco la consegna di Gesù Cristo della propria madre alla Chiesa, “al discepolo che egli amava”. Gesù stesso usa il termine “madre”: in Maria è davvero vedere noi tutti una madre. E la Chiesa è madre.

Nel passaggio del citato Vangelo, l’ “elemento” più importante rimane la Croce. Ed è proprio alla Croce che il documento della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti fa riferimento: “La Madre infatti, che stava presso la croce (cf. Gv 19, 25), accettò il testamento di amore del Figlio suo ed accolse tutti gli uomini, impersonati dal discepolo amato, come figli da rigenerare alla vita divina, divenendo amorosa nutrice della Chiesa che Cristo in croce, emettendo lo Spirito, ha generato. A sua volta, nel discepolo amato, Cristo elesse tutti i discepoli come vicari del suo amore verso la Madre, affidandola loro affinché con affetto filiale la accogliessero”.

Maria è Chiesa: così più volte Papa Francesco ha ricordato. Come quando nell’udienza generale del 23 ottobre 2013 aveva pronunciato queste parole:  La Madonna vuole portare anche a noi, a noi tutti, il grande dono che è Gesù; e con Lui ci porta il suo amore, la sua pace, la sua gioia. Così la Chiesa è come Maria: la Chiesa non è un negozio, non è un’agenzia umanitaria, la Chiesa non è una ONG, la Chiesa è mandata a portare a tutti Cristo e il suo Vangelo; non porta se stessa - se piccola, se grande, se forte, se debole, la Chiesa porta Gesù e deve essere come Maria quando è andata a visitare Elisabetta. Cosa le portava Maria? Gesù. La Chiesa porta Gesù: questo è il centro della Chiesa, portare Gesù! Se per ipotesi, una volta succedesse che la Chiesa non porta Gesù, quella sarebbe una Chiesa morta! La Chiesa deve portare la carità di Gesù, l’amore di Gesù, la carità di Gesù”.

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