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La prima Messa di San Massimiliano Kolbe nella chiesa di Sant'Andrea delle Fratte

Il religioso, ucciso dai nazisti e canonizzato da Giovanni Paolo II, celebrò il suo primo sacrifico eucaristico sull'altare dell'apparizione mariana

La lapide che ricorda la prima Messa di S. Massimiliano Kolbe |  | La lapide che ricorda la prima Messa di S. Massimiliano Kolbe | | "La Madonna del miracolo"

Passeggiando nel cuore della vecchia Roma, ad un certo punto, ci si trova difronte alla chiesa di Sant'Andrea delle Fratte.

Situata sul crinale di via di Capo le Case e dietro piazza di Spagna, il tempio è conosciuto dai molti cattolici poiché qui apparve la Vergine Maria.

Era il 20 gennaio 1842 e la Madonna, come coniata nell'immagine della Medaglia miracolosa, apparve alla vista del giovane Alfonso Ratisbonne, chiamandolo alla fede.

Convertito alla parola del Cristo, ricevette i Sacramenti, entrando come novizio nella Compagnia di Gesù e ricevendo il sacerdozio nel 1848.

Oltre all'importantissimo evento, in questo stesso tempio, vista la grande devozione che si vive per l'Immacolata, vi celebrò la Prima santa Messa San Massimiliano Maria Kolbe. Era il 29 aprile 1918.

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Frate francescano, ordinato sacerdote il 28 aprile dello stesso anno presso la basilica di San Giovanni in Laterano, volle celebrare il suo Primo sacrifico eucaristico in questa chiesa, cara a Maria.

Padre Kolbe, santo ed uomo di grande prospettive, fortemente innamorato dell'Immacolata, ne diffuse il culto nel mondo con moltissime iniziative: dalle città dell'Immacolata, alla storica rivista il Cavaliere dell'immacolata, alle molte altre opere, tra cui la Milizia dell'Immacolata, per divulgarne la devozione.

Visse di Maria e con Maria, tanto da morire nel campo di sterminio di Auschwitz, il 14 agosto 1941, offrendo la propria vita per l'amato Redentore e la Vergine, prendendo il posto di un padre di famiglia, condannato al supplizio.

Fu un gesto non solo grande, ma di un autentico cristiano ed innamorato del vangelo.

Chi lo ebbe vicino, in quei tristi giorni, ne ricorda la grande bontà nel rincuorare e nel vivere la propria detenzione, confortando e venendo in soccorso ai fratelli in difficoltà.

San Massimiliano Kolbe, canonizzato da San Giovanni Paolo II il 10 ottobre 1982, è modello di fede ed amore al prossimo.

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In questo tempio, caro ai romani, è  ancora visibile una lapide che, posta accanto all'altare della Madonna, ricorda il passaggio del santo, vivo esempio di amore e fedeltà alle parole del Cristo, per tutti coloro che si rivolgono alla sua potente intercessione presso il Padre.