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La "questione anglicana" nasce in Vaticano per un messa non canonica e una reliquia

La La "reliquia della Vera Croce" nella Croce di Galles | | pd

La si potrebbe chiamare "questione anglicana" se non fosse che la Santa Sede minimizza o ignora e si parla di "errore di comunicazione". Succede che in un giorno di fine aprile a Roma arriva un pellegrinaggio di "vetero anglicani" quelli insomma più legati a Roma, ma attenzione, non in comunione con Roma, e celebrano la messa all'altare della cattedra di San Giovanni in Laterano.

Non è un altare qualunque, è l'altare del Vescovo di Roma. Nessuno se ne accorge e quando esce la notizia grazie a chi segue il pellegrinaggio, ci vuole tempo perché il Capitolo del Laterano mandi una nota firmata dal vescovo Guerino Di Tora, Vicario Capitolare, che "esprime profondo rammarico per quanto avvenuto martedì scorso, 18 aprile, all'interno della Basilica di San Giovanni a Roma. Infatti, un gruppo di circa 50 sacerdoti, accompagnati dal loro vescovo, tutti appartenenti alla comunione anglicana, hanno celebrato sull'altare maggiore della cattedrale di Roma, contravvenendo alle norme canoniche. Mons. Di Tora ha anche spiegato che l'increscioso episodio è stato causato da un difetto di comunicazione". Quale difetto ? Non si sa.

Il vescovo anglicano che ha celebrato la messa nel rito romano, sembra, sia Jonathan Baker, un vescovo suffraganeo nella diocesi di Londra. Si tratterebbe du un gruppo anglo-cattolico tradizionalisti a Roma per la loro conferenza del clero, un evento che si tiene una volta ogni tre anni. Mercoledì mattina, Papa Francesco ha incontrato il vescovo  Baker e  l' ex vescovo di Beverly al termine dell'udienza generale.  Il gruppo ha visitato il Collegio inglese e avuto un colloquio con il cardinale Gerhard Müller, ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.  Forse un po' di imbarazzo in Vaticano c'è perché sembra che Baker sia anche legato alla massoneria, è divorziato e risposato.

I cattolici di origine anglicana che sono rientrati nella comunione con Roma si sono allarmati per questa celebrazione. 

A questo incidente si aggiunge un'altra stranezza. Qualche giorno fa la BBC ha diffuso la notizia che Re Carlo III nella sua corona ha inserito una "reliquia della Vera Croce di Cristo" donata dalla Santa Sede.

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Di cosa si tratta? Anche in questo caso dal Vaticano arrivano solo balbettii confusi. La "reliquia", tutto da dimostrare che sia vera perché sappiamo che perfino quelle conservata nella basilica di Santa Croce a Roma sono tutte da verificare, sarebbe stata nei Musei Vaticani. Ma ai Musei dicono di non Verne mai saputo nulla. Allora in ritardo, una risposta ufficiale del direttore della Sala Stampa: "Posso confermare che i frammenti della reliquia della Vera Croce sono stati donati dalla Santa Sede all’inizio di aprile, tramite la Nunziatura Apostolica, a Sua Maestà il Re Carlo III, Supreme Governor della Chiesa d’Inghilterra, come gesto ecumenico in occasione del centenario della Chiesa Anglicana in Galles."  Una reliquia comnservata dall' Ufficio della Celebrazioni liturgiche pontiificie. Insomma un gesto ecumenico. E basta. Nessuna spiegazione della "reliquia". Sarebbe importante se fosse vera. E se non lo è che senso ha ? Ma questa è una diversa questione. 

Sembra in pratica che nessuno abbia chiestoil 'celebret' al vescovo facendo molta confusione sul concetto di "anglo-cattolici". Ignoranza e confusione? 

Tutta altra cosa invece la prevista celebrazione del "papa" copto ortodosso Tawadros che celebrarà, ma in un altare specifico, a San Giovanni concessione permessa perché c'è reciprocità tra cattolici e copti ortodossi. Il Papa Copto avreà anche attivitià con Papa Francesco. 

Una domanda resta aperta: perchè tanta confusione così poche informazioni?