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La Romania, da Ceaușescu all'Unione Europea

Nicolae Ceaușescu e il primo ministro sovietico Kosyghin |  | pubblico dominio Nicolae Ceaușescu e il primo ministro sovietico Kosyghin | | pubblico dominio

E’ la Romania la nuova meta che Papa Francesco raggiungerà nel prossimo fine settimana per quello che sarà il 30/mo viaggio apostolico dall’inizio del pontificato.

Repubblica semipresidenziale, la Romania conta ad oggi poco meno di 20 milioni di abitanti ed è dal 1° gennaio 2007 membro dell’Unione Europea.

La maggioranza della popolazione è composta da abitanti di etnia romena, ma si contano anche diverse minoranze tra cui quella ungherese - il 6,5% della popolazione - e quella rom.

La religione più praticata è quella cristiana ortodossa mentre il cattolici sono circa l’8,5% dei fedeli. La Chiesa cattolica è presente in Romania sia con il rito latino sia con il rito greco-bizantino.

La politica interna della Romania ha subito un mutamento decisivo dopo che le truppe sovietiche avevano invaso il Paese nell’agosto del 1944. Subìto dopo la fine della guerra si impose un regime comunista, tra i più repressivi dell’Europa Orientale. Dopo la caduta della monarchia, nel 1948 veniva ufficialmente proclamata la Repubblica Socialista di Romania.

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Nel 1965 la politica romena svolta sempre più nell’autoritarismo con l’avvento al potere del dittatore Nicolae Ceaușescu che mantenne il potere fino al 1989 con un regime di vera e propria polizia. Il dittatore fu processato sommariamente e condannato a morte insieme alla moglie nel dicembre 1989.

La Chiesa cattolica romena è stata duramente colpita dalla repressione di Nicolae Ceaușescu: la sua ricostituzione, di fatto, risale al 1990 quando Bucarest ha riallacciato le relazioni diplomatiche con la Santa Sede, interrotte alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Dalla caduta del regime comunista la Romania ha intrapreso una lunga e lenta democratizzazione fino ad arrivare nel 2007 ad essere ammessa nell’Unione Europea.

Dopo una buona crescita economica a cavallo dei primi anni 2000, la Romania ha subito una nuova pesante crisi economica a partire dal 2009 con il governo costretto a tagliare consistentemente i salari e ad aumentare l’IVA.