Advertisement

La sacra reliquia dell'ulna di sant'Antonio torna a Venezia

L'ulna di S. Antonio torna a Venezia. Erano in 6000 lungo il Brenta a salutare il Santo e ad accompagnarlo da Padova alla Salute lungo il Brenta e il Canal Grande

Reliquia del Santo in processione |  | Ufficio stampa Messaggero Sant'Antonio Reliquia del Santo in processione | | Ufficio stampa Messaggero Sant'Antonio

L'ulna di S. Antonio torna a Venezia. Erano in 6000 lungo il Brenta a salutare il Santo e ad accompagnarlo da Padova alla Salute lungo il Brenta e il Canal Grande.

Questo weekend sono state circa 6000 le persone che, lungo il fiume Brenta, hanno accolto il corteo acqueo partito dal Portello a Padova con la sacra reliquia dell'ulna di sant'Antonio che tornava alla sua "casa", alla Basilica di S. Maria della Salute a Venezia.

È la sacra reliquia dell’avambraccio sinistro di sant’Antonio, nel 1652 donata dai frati minori conventuali alla Serenissima che, impegnata in una estenuante guerra contro l’Impero Ottomano, fece voto al Santo per chiedere la cessazione delle ostilità.

A dare la notizia e a diffondere le foto del grande evento, raccontato anche ad ACI stampa, è l'Ufficio stampa Messaggero di sant’Antonio.
La reliquia del Santo era stata portata nel santuario antoniano dal patriarca di Venezia monsignor Francesco Moraglia domenica 13 giugno, solennità di Sant'Antonio. All’arrivo alla Basilica della Salute, c'è stata, alle 18.45, la Santa Messa di ringraziamento presieduta dal Patriarca Moraglia.

"Ci accomuna un sentimento di gratitudine a Dio per l’evento di grazia che abbiamo vissuto, rispettando le norme per contrastare la pandemia, nel segno della santità che Antonio incarna ancora oggi in modo vivo - ha detto il Patriarca nell'omelia - Sono stati giorni di grazia in cui sant’Antonio ha visitato luoghi tragicamente segnati dalla sofferenza.

Advertisement

Abbiamo ricordato tante persone decedute a causa del Covid e, tra queste, chi ha offerto la vita nell’esercizio dei suoi compiti professionali ed istituzionali come la dottoressa Samar Sinjab, medico di Mira, che ci ha richiamato l’impegno e la dedizione che tanti, troppi, operatori della sanità hanno profuso in questo periodo di emergenza".

Molti devoti si sono raccolti spontaneamente al Portello a Padova per salutare la partenza via fiume. Complice il dopo pranzo, lungo il Brenta è stato un crescendo di curiosi ma soprattutto di fedeli, che affollavano i punti di sosta previsti dal cronoprogramma (Stra, Dolo, Mira e Oriago), e molti altri tratti arginali, con devoti singoli, famiglie e comunità parrocchiali: con omaggi floreali, canti e il grido "W sant'Antonio" hanno "costretto" il corteo a fermarsi più di una volta per una benedizione.
Il supporto logistico e tecnico dell’evento è stato curato, come per la peregrinatio del 13 giugno, dall’Arma dei Carabinieri - Comando Legione Carabinieri Venet.