Quella della festa della Madonna della Salute a Venezia è una tradizione che ci si rinnova da più di tre secoli. Ricorda una terribile pestilenza, quella del biennio 1630-1631. Da allora, dopo il voto del Doge, ogni anno il 21 novembre i veneziani fanno un pellegrinaggio alla Madonna della Salute, per affidare alla madre di Dio le proprie intenzioni di preghiera e ringraziare dei doni di grazia ricevuti.
Sabato 21 maggio 2022 tutta la comunità di Venezia è invitata alle ore 10.00 presso la Basilica della Madonna della Salute per ricordare e celebrare il primo centenario dell’incoronazione dell’immagine della Madonna Mesopanditissa, che per i veneziani è la "Madonna della Salute". Saranno presentati mercoledì prossimo 18 maggio, alle 12 presso il palazzo del Seminario patriarcale di Venezia, i nuovi diademi votivi per l’icona della Madonna della Salute in vista della festa di sabato.
L'ulna di S. Antonio torna a Venezia. Erano in 6000 lungo il Brenta a salutare il Santo e ad accompagnarlo da Padova alla Salute lungo il Brenta e il Canal Grande.
Il sole sta tramontando, ormai, ma ancora non si rinuncia all’ultimo saluto della giornata portato alla tomba del santo. Domenica 13 giugno, in fila sul sagrato della basilica di sant’Antonio, a Padova, ciascuno porta il suo fardello, il suo dolore. Sa che non può, non riesce a portarlo da solo.
"Nel corso di questo primo anno sono stati compiuti passi importanti". Così dice un comunicato stampa che racconta il primo anno di lavori della Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I, istituita da papa Francesco con Rescriptum ex audientia del 17 febbraio 2020.
Venezia e la sua laguna. Venezia e i suoi palazzi dorati, con volte e archi , mirabili opere dell’architettura rinascimentale che segneranno la storia della città veneta. Ma Venezia vuol dire anche San Marco e il suo leone.
Quattro colonne e una storia da raccontare nella vita della città di Dogi. La Procuratoria di San Marco che si occupa della cura della Basilica di San Marco a Venezia ha pubblicato il quattordicesimo volume dei suoi “Quaderni”, edito da Marsilio editori, in cui sono raccontati gli interventi realizzati per salvaguardare e recuperare le quattro colonne in marmo d’Aquitania del portale di San Pietro, nel nartece della Basilica marciana in quella che viene chiamata porta di San Pietro.
E’ il 2 aprile 1715; all’approdo degli Alberoni, dinanzi a Venezia, arriva una piccola imbarcazione, piuttosto malandata, dopo la lunga traversata dal Peloponneso fino alle sponde veneziane, la San Cirillo. Una nave adoperata per i commerci tra Venezia e l’Oriente, che a volte trasporta anche passeggeri.
Il 21 novembre a Venezia si celebra la tradizionale festa della Madonna della Salute. Una festa molto sentita, molto amata dai veneziani e da migliaia di pellegrini. La festa possiede radici antiche, che rimandano al terrore della malattia che semina morte e sofferenza.
"Ci prepariamo a vivere il tempo non certo facile della ripartenza che porterà con sé problematiche già vissute e l’accentuarsi di sofferenze legate alla crisi socioeconomica. La convivenza con Covid-19, purtroppo, è destinata a protrarsi nel tempo. Iniziamo, quindi, una vera attraversata del deserto che non sarà facile e in cui le nostre comunità sono chiamate a riscoprire la virtù cristiana della speranza, guardandosi e dal facile sconforto e dall’ottimismo di maniera, consapevoli che Gesù risorto non abbandona coloro che si affidano a Lui".
Sono più di 100 i casi di Coronavirus accertati in Italia e più precisamente nelle regioni nord del Paese. Per questo motivo, alcune diocesi italiane come Milano, Torino, Venezia, hanno reso note le disposizioni riguardo messe e attività pastorali per limitare il contagio.
Un nuovo ed importante incontro di dialogo e confronto interreligioso con la comunità islamica è in programma la sera di martedì 4 febbraio, a Marghera.
“Quest’anno viviamo una festa della Salute molto particolare, dopo quanto è successo nella notte fra 12 e il 13 novembre e nei giorni successivi. Si è sfiorata la tragedia e un nuovo campanello d’allarme è risuonato forte; speriamo sia stato ascoltato”. Lo ha detto il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia, nell’omelia della Messa celebrata per la festa della Madonna della Salute.
L’acqua alta record della notte scorsa ha messo letteralmente in ginocchio la città di Venezia. L’ondata di maltempo ha provocato anche la morte di due persone. Ha riportato danni anche la Basilica di San Marco: la cripta risulta completamente allagata.
Venerdì 1 novembre e sabato 2 novembre sono molte le celebrazioni programmate nelle diocesi italiane per la Festa di Ognissanti e per la commemorazione dei defunti. Ecco gli appuntamenti per le celebrazioni a Torino, Milano, Venezia, Roma.
Una mostra nel cuore di Venezia offre al pubblico una rarissima icona del tardo Cinquecento raffigurante san Demetrio di Salonicco firmata dal pittore Giorgio da Mistra. Si è scelta come data di apertura della mostra proprio il 26 ottobre, giorno in cui la Chiesa orientale festeggia il santo patrono di Salonicco.
"Perché suonare e cantare durante la liturgia comporta non solo passione, ma anche competenza. E se questo oggi può produrre maggiore intensità delle celebrazioni, in futuro questo mix virtuoso potrebbe anche far sorgere repertori nuovi". Così il sito del Patriarcato di Venezia presenta la Piccola Scuola di Musica Sacra per la Liturgia della Diocesi di Venezia.
Venezia ha vissuto in questi giorni la grande festa religiosa e cittadina del Redentore, sempre particolarmente sentita e attesa: da quasi quattro secoli e mezzo, in tale circostanza, migliaia di fedeli attraversano il canale della Giudecca in pellegrinaggio per sciogliere l’antico voto, che risale al XVI secolo, quando la città lagunare fu colpita da una terribile peste.
“L’Evangelista Marco ha voluto trasmettere alla Chiesa il Vangelo, affinché i discepoli di ogni epoca, frequentando tale scuola, potessero incontrare personalmente Gesù Cristo e rimanergli fedeli. Oggi a ricordarci in modo drammatico quanto siano impegnative le parole del Vangelo ci sono le immagini del sacrificio di tanti fratelli e sorelle di fede che, insieme ad altre persone, hanno trovato la morte negli attentati che hanno insanguinato lo Sri Lanka”. È questo il cuore dell’omelia del Patriarca di Venezia Francesco Moraglia durante la Messa presieduta nella basilica cattedrale di S. Marco, alla presenza dei fedeli e delle autorità civili e militari della comunità lagunare, nella solennità dedicata dell’evangelista patrono di Venezia e delle genti venete.
Due particolari dipinti di soggetto pasquale che ricordano il sacrificio di Gesù Cristo saranno al centro di “Ecce homo”, la nuova esposizione in programma nella Pinacoteca Manfrediniana, a fianco della basilica della Salute, nei locali del Seminario Patriarcale di Venezia. L’occasione della mostra nasce dall’avvenuto restauro di due capolavori della pittura veneziana del Cinquecento: si tratta di un “Cristo alla colonna” di Palma il Vecchio e di un “Cristo e Pilato” (“Ecce homo”) di Paris Bordone.