Come il cammino stazionale si apre a san Giovanni in Laterano, così quasi si chiude. Oggi la stazione è di nuovo nella cattedrale di Roma, nel Sabato in Albis (deposizione della "veste bianca" nella grande veglia simile a quella pasquale), o come oggi viene celebrata la vigilia della domenica della Misericordia. A San Giovanni i Pontefici, vescovi di Roma, abitarono fino al periodo avignonese, cioè fino al 1304.

Come ricorda l’ Armellini “ l' ingresso principale del grande palazzo era innanzi alla cappella detta Sancta Sanctorum, ove per una magnifica scala coperta da grandioso portico si accedeva alla parete centrale dell' edifizio. Alla destra di questa era la torre anzidetta di Zaccaria, presso alla quale v' era un altro ingresso al palazzo formato da tre scale, della quale la centrale diceasi di Pilato (Scala Santa), che menavano all' oratorio di s. Silvestro e a quello di s. Lorenzo (Sancta Sanctorum) in cui si custodivano innumerevoli reliquie, e che era la cappella del papa, la Sistina del Laterano. È l' unico oratorio che colle sue decorazioni del secolo XIII sia sopravvissuto alla generale ruina. Dei triclinî, cioè le sale dei religiosi banchetti, espressione monumentale della carità e della fratellanza in G. C. dove i papi convitavano il clero ed i cittadini nelle feste solenni, il più splendido era quel di Leone III costruito sulla fine del secolo VIII.

Un ricordo ne resta nell' abside contigua all' oratorio della Scala Santa, ma il mosaico è copia dell' antico nè si trova al posto di quello, poichè il primitivo si trovava dalla parete opposta, cioè verso la facciata della basilica. Questa immensa mole di edificî fino al secolo XVI ricordavano ancora la loro passata grandezza, ma della loro distruzione più che darne colpa a Sisto V dobbiamo incolparne l' indole dei tempi, in cui si considerava più la grandiosità e la eleganza artistica, che il valore storico dei monumenti medesimi”.

Oggi la Scala Santa è santuario a se stante custodito dai Padri Passionisti.