Arrivare a San Giovanni Rotondo da Padre Pio significa che "siamo innanzitutto dei pellegrini, il pellegrinaggio per noi equivale ad esprimere il concetto della nostra vita. Il pellegrino sa dove sta andando, il pellegrino conosce la meta da raggiungere. La vita dell’uomo è un pellegrinaggio, ma spesso purtroppo dobbiamo constatare che per tanti è piuttosto un errare, un andare senza una meta, andare qua e là senza sapere dove e come raggiungere l’obiettivo finale. Il pellegrino sa che l’obiettivo ultimo da raggiungere è l’incontro con il Signore". Lo ha detto l'Arcivescovo Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, presiedendo ieri a San Giovanni Rotondo la Messa per la memoria liturgica di San Pio da Pietrelcina.

"Nella misura in cui noi realizziamo un incontro - ha aggiunto il prelato - possiamo allora essere anche capaci di pensare di dare testimonianza dell’incontro con Dio. La bellezza della nostra fede consiste nel fatto che non soltanto noi vogliamo e desideriamo andare incontro a Dio e vedere il suo volto, ma nella fede sappiamo che Dio viene incontro a ciascuno di noi. Questa è la bellezza con la quale proclamiamo che il Signore Gesù ha rivelato il volto del Padre".

"Padre Pio - ha ricordato ancora l'Arcivescovo Fisichella - portava impresso sul suo corpo quelle stimate che lo rendevano crocifisso con Cristo, innocente sulla croce. Il grande ministero di Padre Pio è stato quello di riconciliare gli altri ma soprattutto riconciliare con Dio. Le ore che Padre Pio ha speso nel confessionale, le ore che dedicava ad essere strumento del perdono sono ancora efficaci ai nostri giorni. Veniamo qui ad incontrare Padre Pio perché ci faccia da ponte per incontrare l’amore del Padre".