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Le sfide delle donne per i prossimi 15 anni, la proposta cattolica

La presentazione della seconda Conferenza internazionale sulle donne | La presentazione della seconda Conferenza internazionale sulle donne | Petrik Bohumil/CNA La presentazione della seconda Conferenza internazionale sulle donne | La presentazione della seconda Conferenza internazionale sulle donne | Petrik Bohumil/CNA

Era il 2009 quando per la prima volta il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, in collaborazione con l’Unione mondiale delle Organizzazioni Femminili Cattoliche (UMOFC/WUCWO) e con la World Women’s Alliance for Life and Family (WWALF) organizzò una  conferenza sulla questione femminile. Oggi si riparte con un nuovo evento con un tema preciso: “Donne verso l’agenda per lo sviluppo post-2015: quali sfide dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS)?”.

La conferenza è stata presentata ai giornalisti accreditati nella Sala Stampa della Santa Sede dal cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. “I partecipanti all’incontro - ha detto il cardinale- oltre cento, più numerosi di quanto accadde sei anni fa, saranno, come allora, donne - e in minor parte uomini - provenienti da contesti culturali e sociali dei cinque continenti per offrire uno sguardo il più completo possibile sulle principali questioni contemporanee che investono la donna a livello mondiale.”

Antropologia femminile e  cultura moderna, educazione e ruolo delle donne, dialogo interreligioso come via per una pace duratura e al ruolo delle donne in questo contesto. Una occasione “per confrontarsi sulle molteplici, vecchie e nuove forme di schiavitù e di violenza subite dalle donne, con sfaccettature diverse nelle differenti parti del globo” ha detto il cardinale. Non solo una panoramica sulla situazione, ma un “contributo che possa essere di utilità anche nel quadro delle negoziazioni in corso per la nuova agenda per lo sviluppo post-2015.”  Olimpia Tarzia ha ricordato che tra le questioni fondamentali ci sono “la difesa della vita dal concepimento alla morte naturale, quale primo diritto umano e la difesa della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, quale soggetto sociale, civile, giuridico, educativo ed economico ed unico, vero baluardo della tenuta sociale: questioni di cui non troviamo traccia alcuna nei 17 obiettivi che l’ONU pone per il nuovo millennio.”

I temi sono quelli di sempre ricordati recentemente anche del Papa in una udienza generale. L’idea di fondo è presentare quel “Nuovo Femminismo” di cui già parlava Giovanni Paolo II . Maria Giovanna Ruggieri ha ricordato che l’UMOFC rappresenta circa 5 milioni di donne cattoliche di tutti i continenti ed è stato fondato nel 1910 e da di 100 anni lavora per la dignità della donna nella Chiesa e nella società. “Nell’ultima assemblea mondiale tenuta lo scorso ottobre in Fatima abbiamo fissato 3 priorità: la famiglia, le giovani generazioni e i poveri.”

A settembre sarà approvata dall’Assemblea dell’Onu l’Agenda per lo sviluppo sostenibile post-2015 che rinnoverà gli obiettivi del Millennio per i prossimi 15 anni. Diciassette nuovi obiettivi che hanno rilevanti implicazioni per le donne, e la Chiesa cattolica vuole essere presente con proposte concrete.

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