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Le statuine del presepe? Meglio italiane che cinesi

Papa Francesco prega davanti al Presepe | Papa Francesco prega davanti al Presepe | Vatican Media Papa Francesco prega davanti al Presepe | Papa Francesco prega davanti al Presepe | Vatican Media

Si avvicina il Natale e si riaccende il mercato dei presepi. In questo mese di dicembre, centinaia di migliaia di statuine entrano nelle case degli italiani per abbellire piccole o grandi Natività per la gioia di adulti e bambini.

Un business enorme e legato alla tradizione, che da una quindicina di anni vede soprattutto la competizione commerciale tra Italia e Cina: le statuine cinesi hanno un prezzo notevolmente più basso ma sono di scarsa qualità, mentre il prodotto italiano resiste grazie all’elevata qualità e al design innovativo.

E’ in crescita anche la richiesta per i presepi etnici, ad esempio provenienti da alcuni paesi del Sud America e dell’Africa. Un mercato, dunque, in grande fermento. Le nuove linee di articoli per il Natale del prossimo anno saranno svelate in anteprima a ‘Devotio 2019’, la seconda edizione della manifestazione fieristica sui prodotti e i servizi per il mondo religioso, che si svolgerà dal 17 al 19 febbraio 2019 a BolognaFiere.

In questa occasione Valentina Zattini, amministratore delegato di Officina Eventi, la società organizzatrice della fiera bolognese, ha confermato la concorrenza del mercato cinese: “I produttori italiani subiscono la forte concorrenza cinese, ma rimane sempre una grande differenza nella qualità del prodotto. Le statuine italiane, che siano in legno o in resina, vincono senza dubbio sul fronte dell’estetica e della lavorazione, anche se negli anni i produttori cinesi hanno migliorato il loro prodotto sulla base delle richieste degli stessi importatori.

Più di recente, la fascia bassa di prezzo ha visto anche la diffusione dei presepi etnici, realizzati con materiali e tecniche diverse a secondo dei vari paesi di provenienza, che rappresentano un’alternativa alla statuina tradizionale”. Il mercato della statuina in Italia è articolato in vari distretti produttivi.

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In Val Gardena e in particolare a Ortise, ad esempio, ci sono un centinaio di aziende e artigiani specializzati nelle Natività in legno, mentre una decina sono le imprese nella zona di Lucca che producono statuine in resina e in gesso. Ci sono poi il presepe tradizionale napoletano con una miriade di laboratori familiari, le statuine in cartapesta a Lecce e altre aziende in Sicilia.i

Oltre alle piccole statuine natalizie che entrano nelle case, c’è anche un florido mercato per le statue di grandi dimensioni, che possono essere pure noleggiate, per presepi da esporre all’interno delle chiese o nelle piazze. Sempre nel settore delle statuine, successo hanno per tutto l’anno quelle relative a grandi santi e papi, come san Francesco, padre Pio e papa Giovanni Paolo II.

Prosegue intanto l’organizzazione di ‘Devotio 2019’. A circa due mesi dall’inaugurazione, è confermata la presenza di 148 espositori (+20% rispetto alla scorsa edizione del 2017), di cui 17 esteri, mentre continuano le richieste di partecipazione. In crescita anche le dimensioni della fiera, che si svilupperà su 2 padiglioni (solamente 1 nel 2017): ad oggi, l’area espositiva già venduta è di circa 7.000 mq (+40% rispetto al 2017).

Il programma prevede 5 convegni e 2 mostre, sotto il coordinamento culturale del Centro Studi ‘Dies Domini’ della Fondazione Lercaro di Bologna. Numerosi sono i patrocini ricevuti, tra cui il Pontificio Consiglio della Cultura, l’Ufficio Liturgico Nazionale della CEI, la Chiesa di Bologna, l’Ordine degli Architetti di Bologna, la Federazione Italiana Settimanali Cattolici (FISC) e l’associazione di operatori Assoreli.