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Le stazioni quaresimali, quella fonte dedicata a San Saba nella campagna di Roma

San Saba all' Aventino, da monastero di campagna a parrocchia che assiste i rifugiati

Una antica stampa di San Saba |  | pd Una antica stampa di San Saba | | pd

L'appuntamento di oggi per la Stazione quaresimale è alle 18 a San Saba all' Aventino. O meglio al "piccolo Aventino". Per secoli il rione è stato immerso nella campagna romana. L’urbanizzazione è iniziata dopo l’Unità d’Italia, poi il quartiere è diventato popolare per le nuove strutture, oggi l'ambiente è diverso, ma restano ancora zone molto popolari, insomma uno strano miscuglio.

Tant'è che i gesuiti di San Saba si occupano di rifugiati e migranti tre le mura di quello che nel medioevo fu uno dei più importanti monasteri di Roma.

La parrocchia è molto attiva, e del resto al tradizione della carità ha radici antiche in questo luogo. Come ricorda Mariano Armellini "Presso alla medesima sorgea la casa di s. Silvia madre di s. Gregorio, dalla quale andava al figlio, quando stava nel monastero di s. Andrea, legumi cotti in quella tazza d'argento che poi s. Gregorio donò per elemosina, come riferisce Giovanni Diacono nella sua vita".

Ancora una curiosità che ci racconta Armellini. A san Saba: "V'era, come narra il Contareno, presso la chiesa una sorgente, la cui acqua si bevea dai fedeli per divozione di S. Saba, di cui fu celebre in Palestina la Laura".

Oggi la chiesa ha bisogno di recupero e restauro, tanto che sul sito c'è un invito: adotta una tegola a San Saba.

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