“Non offendendolo punto quel concente liquore, ne uscì come dice Tertulliano più puro & più gagliardo che non vi era entrato”.
“A si gran miracolo restato Domitiano pieno di stupore & di maraviglia, non volse più oltre si procedesse contra S. Giovanni; ma mandatolo in essilio nell’Isola di Pathmo, ivi lo confinò, dove scrisse da divine revelationi illuminato la sacra & misteriosa Apocalisse.”
La chiesa di San Giovanni a Porta Latina viene menzionata la prima volta nel 683. E’ una piccola basilia del XII secolo, che conserva una strana abside del VI secolo di forma poligonale di un tipo che di solito si costruiva solo a Costantinopoli.
“Non è molto grande”, commenta Ugonio. “Ha nondimeno la forma dell’altre chiese antiche con le tre navi & ha l’altare in capo eminente, con il Ciborio di marmo & la Tribuna.”
La chiesa diventa titolo cardinalizio solo nel Cinquecento, racconta Ugonio:
“Questa dignità l’ha avuta dal 1517 in qua sotto Leone X il quale havendo creati 31 Cardinali tutti in una mattina, hebbe bisogno di nuovi titoli, tra i quali il primo aggiunse questo della chiesa di S. Giovanni a Porta Latina.”
“Altri tempi”, aggiunge Ugonio,”fu Monastero di donne, del quale fin hoggi ve ne rimane in segno il luogo della Rota, donde si parlava con esse Suore.”
Tra le reliquie conservate nella chiesa menziona “un pezzo della catena con la quale san Giovanni legato fu condotto d Efeso a Roma.”
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