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Le Stazioni quaresimali: San Lorenzo in Panisperna e Santa Brigida

Una stampa settecentesca di San Lorenzo in Panisperna |  | Wikipedia Una stampa settecentesca di San Lorenzo in Panisperna | | Wikipedia

Secondo la tradizione, la chiesa di San Lorenzo in Panisperna è stata costruita sul luogo del martirio del diacono Lorenzo nel III secolo.

Qui si celebra la stazione quaresimale il giovedì della prima settimana di quaresima. Nella sua guida delle chiese delle stazioni quaresimali del 1588, Pompeo Ugonio non ha dubbi: “Questo è il luogo del Martirio di S. Lorenzo.” Invece qualche dubbio ce l’ha sul nome Panisperna.

“Chiama il volgo questa contrada in Palisperna. Ma quelli che fanno professione di parlar più corretto, dicono In pane, & perna, come si legge appresso i migliori scrittori. Onde sia derivato l’origine di questo sopranome, non ho trovato alcuno che ne scriva.”

Però qualche leggenda c’è, anche divertente, e Ugonio riferisce: “Il volgo di Roma dice che qui fu una donna chiamata Perna, & che questa vi hebbe un forno, il quale fin hoggi vi dura, & che dal pane di Perna sia derivato tal sopranome.”

Ma questa versione a Ugonio non piace: “Ma se vogliamo ridurre questa denominatione al Latino, il significato è vile e plebeo assai, perché tanto vale in pane & perna, quanto in pane & presciutto.”

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Ma poi passa a cose più serie, cioè al luogo di martirio di San Lorenzo. Riferisce che molti autori “pongo in questa parte del colle Viminale le Terme di Olimpiade. La qual cosa hanno detto, seguitando i scrittori del Martirio di S. Lorenzo, che dicono lui esser stato martirizzato nelle sudette Terme.”

“Questo”, aggiunge Ugonio, “è dunque il loco dove, così illustre & glorioso Santo fu di martirio coronato, sopportando di esser prima sopra il foco arrostito, che di negare il suo Signore.”

La chiesa di San Lorenzo in Panisperna, totalmente ricostruita nel Cinquecento, fu fondata solo nell’alto medievo, non si sa quando. Perciò non c’era tra i “tituli” in cui si celebravano le stazioni quaresimali nella Chiesa antica. Era diventato titolo cardinalizio pochi decenni prima che Ugonio scrivesse il suo libro:

Leone X nel 1517 l’accrebbe à titoli de Cardinali, la qual dignità gl’ha confermata il presente felicissimo Pontefice Sisto V, nella nuova ordinatione fatta sopra i detti Titoli”.

Tra le reliquie conservate nella chiesa Ugonio ricorda molte legate al martirio di Lorenzo: “un braccio di S. Lorenzo, & delle sue ossa, & del suo grasso”.

Inoltre elenca “parte della Craticola nella quale fu arrostito. De i carboni, con che fu bruciato.”

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E alla fine dice correttamente che “già vi era il corpo di S. Brigida”, la santa svedese del Trecento. “Hora vi è rimasa la sepoltura essendo stato il copro transferito in Scotia”, aggiunge, ma qui sbaglia, perché è stato trasferito invece nella patria di Brigida, la Svezia. Forse Ugonio la confonde con la Santa Brigida di cui Brigida di Svezia portava il nome, Brigida d’Irlanda, vissuta nel VI secolo.