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Le tre parole del Papa ai Fratelli Oblati: "Fraternità, oblazione, diocesanità"

Papa Francesco ha ricevuto in Udienza questa mattina la Delegazione di Fratelli Oblati Diocesani di Milano

I Fratelli oblati diocesani con l'Arcivescovo di Milano |  | Facebook , pd I Fratelli oblati diocesani con l'Arcivescovo di Milano | | Facebook , pd

Papa Francesco ha ricevuto in Udienza questa mattina la Delegazione di Fratelli Oblati Diocesani di Milano. Il saluto che il Santo Padre aveva preparato per la circostanza è stato consegnato ai presenti.

"Per me sono preziose le occasioni in cui posso incontrare fratelli consacrati: è una testimonianza del valore di questa presenza nella Chiesa, che merita di essere riscoperta", dice il Pontefice nel suo discorso.

Fraternità, oblazione, diocesanità. Queste le tre parole che il Papa dona ai presenti.

"Voi siete segno della fraternità secondo il Vangelo. E lo siete proprio col vostro essere fratelli: non con le cose che fate, con l’organizzazione, le attività... Tutte queste cose sono buone e ci vogliono, ma la fraternità si costruisce con una forma concreta di vita", continua il Papa.

"Voi siete fratelli oblati. Questo è il secondo aspetto: l’oblazione, il dono di sé nel servizio. Gesù, dalla forma di Dio, ha assunto la forma di servo; ma attenzione: non un servizio di quelli che tutti dicono: che bravo!, un servizio da applaudire, “che fa notizia”. No. Un servizio nascosto, umile, a volte anche umiliante. Questa – lo sappiamo – è la strada da seguire per ogni cristiano", continua Papa Francesco parlando di oblazione.

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"Quando Maria è andata ad aiutare Elisabetta, non c’erano fotografi ad aspettarla, non c’erano giornalisti. Nessuno l’ha saputo. E proprio qui sta la gioia: che lo sa solo il Signore! La beatitudine del servizio. Questo è il mio secondo augurio", dice il Papa.

"E l’ultimo è legato al fatto che siete diocesani. Fratelli Oblati Diocesani. Anche questa è una dimensione dell’Incarnazione: essere fedeli a una terra, a un popolo, a una diocesi. A volte vorremmo salvare il mondo! Ma Dio ti dice: sii fedele a quel servizio, a quelle persone, a quell’opera... Gesù ha salvato il mondo dando la vita per le pecore perdute della casa d’Israele, e così ha compiuto la fedeltà del Padre; ha amato fino alla fine quelli che il Padre gli aveva dato, ha versato il suo sangue per loro, e così lo ha versato per tutti. Questa è la legge dell’amore: non si può amare l’umanità in astratto, si ama quella persona, quelle persone. La fedeltà è un bene raro!", conclude il Pontefice.