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L’educazione cattolica alla prova del mondo

Gravisssimum Educationis, presentazione | Il Cardinale Versaldi, l'arcivescovo Zani e monsignor Thivierge presentano la Fondazione Gravissimum Educationis | AG / ACI Stampa Gravisssimum Educationis, presentazione | Il Cardinale Versaldi, l'arcivescovo Zani e monsignor Thivierge presentano la Fondazione Gravissimum Educationis | AG / ACI Stampa

Educazione cattolica, uno sguardo sul mondo. La fondazione Gravissimum Educationis, nata due anni fa, muove i primi passi, e comincia a rivelarsi al mondo con un documento, “Educare all’umanesimo solidale”, che rappresenta un po’ una sorta di linea guida per 215 mila istituzioni cattoliche nel mondo.

Dopo il grande congresso mondiale del 2015, la Congregazione per l’Educazione Cattolica porta avanti un progetto di presenza e diffusione che risponde ad “una richiesta di umanesimo cristiano” come la definisce il Cardinale Giuseppe Versaldi, prefetto della Congregazione

“La presenza della Chiesa nel tempo – afferma il Cardinale Versaldi - si è manifestata con dispendio di energia di forze e testimonianze, perché come dice la realtà storica l’evangelizzazione riguardava non solo al diffusione del Vangelo come messaggio di salvezza eterna, ma anche come messaggio di conversione e di cambiamento delle strutture temporali”.

Per questo, la necessità di linee guida, date da un documento “volutamente essenziale – spiega l’arcivescovo Vincenzo Zani, segretario della Congregazione per l’Educazione cattolica – che ruota intorno a sette brevi capitoli: lo scenario attuale, la necessità di umanizzare l’educazione, la promozione della cultura del dialogo, la globalizzazione della speranza, la necessità di sviluppare l’inclusione, di creare reti di cooperazione e di aprire prospettive nuove.

Di questi temi, l’arcivescovo Zani ne sottolinea in particolare tre. Il primo è “l’umanizzazione dell’integrazione”, senza dimenticare che “nella ricostituzione del patto educativo dobbiamo pensare che uno dei soggetti più fragili non sono i giovani, ma le generazioni adulte, che si trovano in un grave disagio educativo”.

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Quindi, la cultura del dialogo, perché “c’è bisogno di passare dalla cultura dello scarto alla cultura del dialogo”, che non sia un dialogo solamente di superficie.

Infine, l’inclusione, che “deve aiutarci a non perdere quello che c’era prima di noi. Abbiamo posizione critica nei confronti del paradigma tecnocratico”.

Si chiede, insomma, alle università di sviluppare una terza dimensione, con l’attenzione alle esigenze della vita culturale di oggi. “Tutti devono essere protagonisti di un mondo nuovo, caratterizzati da solidarietà, fraternità universale e la pace”.

Monsignor Guy Real Thivierge, segretario generale della Fondazione, spiega che “la fondazione nasce per incarnare la visione educativa tanto a livello scolastico universitario promossa dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica”, e sostiene “dei progetti innovativi e di impatto, investe sulla qualità, promuove gli istituti scientifici e favorisce la collaborazione in rete delle strutture educative”.

Sono quattro i progetti su cui si sta concentrando la fondazione: un progetto su ricerca e diffusione di un nuovo modello educativo, che si svolge nella Repubblica Democratica del Congo e che si chiama La Maison de Paix; il progetto “Democrazia, educazione e cristianesimo”, perché “la democrazia odierna – spiega monsignor Thieverge – è minacciata dal “populismo, il ruolo delle élite politiche, i movimenti antagonisti”; quindi, una inchiesta su “I giovani e le scelte” in vista del Sinodo 2018 sui giovani; e infine la preparazione di un osservatorio pedagogico per monitorare i cambiamenti internazionali che riguardano l’educazione e le sfide di oggi. 

In questi giorni, si terrà il primo Consiglio di Amministrazione della Fondazione, che poi dovrà avviare una raccolta fondi e finanziare i progetti. C’è un forte incoraggiamento a creare un network di istituzioni cattoliche, e con tutte le probabilità per gestire il network si dovrà definire in maniera precisa quale è l’identità di queste istituzioni, dando linee guida che tutti saranno chiamati a seguire.

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