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Letture, Padova oltre Sant' Antonio, i grandi geografi veneti in mostra

Uno degli atlanti in mostra  |  | www.remweb.it Uno degli atlanti in mostra | | www.remweb.it

 Varcare la soglia di questo luogo unico, conosciuto e frequentato da pochissimi privilegiati, è come entrare in una dimensione  atemporale.

O per meglio dire un luogo fantastico in cui si incrociano epoche, storie,  uomini singolari.  Il luogo di cui stiamo parlando è la Biblioteca antica del Convento di Sant'Antonio,  all'interno del vasto complesso della basilica di Padova. Un luogo ancora sconosciuto e segreto, per la maggioranza degli stessi padovani. Un vero microcosmo che racchiude bellezze diverse e apre finestre su mondi paralleli.

L'occasione per svelare la bellezzza intatta nel tempo è quella legata ad una mostra "multipla", per così dire. Fino al 5 luglio,  quindi per un periodo ristretto di tempo,  e per gruppi di non più di 15 visitatori alla volta, sarà possibile entrare in questo sancta sanctorum di arte e conoscenza, grazie  appunto alla mostra sul Settecento veneziano, promossa da Graziano Gallo e dalla Veneranda Arca di Sant'Antonio  con la curatela di Fabrizio Magani. 

Sotto lo spettacolare soffitto affrescato da Giovanni Antonio Pellegrini si offrono agli sguardi dei visitatori piccole, grandi meraviglie dipinte da Rosalba Carriera, Luca Carlevarjis,  Giambattista Piazzetta, Marco e Sebastiano ricci, Pietro Longhi, Gian Domenico Tiepolo, Giambattista Pittoni.  Una rassegna che conta una trentina di opere, appartenenti alla collezione privata di Graziano Gallo, con alcune integrazioni da altre importanti collezioni private.

Visioni di un Settecento sfavillante e armonioso, con qualche ombra e mistero che si allunga su giardini,  capricci architettonici, palazzi e piazze, persino su volti di santi e Madonne. Un "assaggio" di Ottocento , con le sue romantiche solitudini e inquietudini. Ma certo è la leggerezza la cifra di questa straordinaria stagione artistica; la leggerezza e il tema del pittoresco, tra varietà e sorpresa,  la libertà delle idee e del sapere, insieme alla verità dell'osservazione del reale, della natura e dell'uomo in quanto protagonista della Storia e della quotidianità.

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In questa occasione la Pontificia Biblioteca Antoniana espone anche alcune rare e importanti opere geografiche e a stampa del quindicesimo e sedicesimo secolo. Si tratta di "Coronelli e il suo tempo", curata dal direttore della biblioteca padre Alberto Fantoni e da Alessandro Borgaro,  consulente della Veneranda Arca del Santo. Ed è proprio grazie a questo allestimento che viene offerta un'altra possibilità: cominciare a conoscere padre Vincenzo Coronelli,  eccezionale figura di francescano, studioso, cartografia e fondatore della prima società geografica del mondo, l'Accademia cosmografica degli Argonauti. Un  personaggio da romanzo, in un certo senso. Si potranno ammirare globi che raffigurano i cieli e la terra, e le gigantesche cartografie in cui il francescano ha condensato le conoscenze geografiche dei primi decenni del Settecento. Così ecco emergere con nitidezza e perfino con una sorta di poeticita' le terre del Veneto, le isole della laguna veneziana, le città e i porti principali d'Europa. Il mondo emerge nella sua grandezza e splendore, svelati dall'acutezza della visione di padre Coronelli.

Vincenza Maria Coronelli era nato a Venezia nel 1650. E ben presto, a dieci anni, si trasferì a Ravenna, per imparare l'l'arte della xilografia. E sempre giovanissimo entrò nell'ordine francescano dei Frati minori conventuali. Da questo momento in poi, ossia dal 1665 fino al momento della sua morte, nel 1718, visse la sua vita tra la vita dentro l'ordine francescano e gli studi sempre più approfonditi di matematica, astronomia, cartografia, geografia...Nel 1681 si trasferì a Parigi,  dove rimase due anni: la fama del Coronelli in qualità di "maestro nella produzione di Globi" si diffuse in tutta Europa, tanto che che il cardinale d'Estrees,  ambasciatore francese d Luigi XVI a Roma, gli ordinò due globi, per niente di meno che il Re Sole in persona, per abbellire la Biblioteca Regia di Versailles.

Nella sua vita si incrociano quindi luoghi e nomi straordinarie, come appunto Versailles,  il Re di Francia, l'abbazia benedettina di Melk,  in Austria,  Treviri,  in Germania. E ancora Ravenna, Firenze,  e naturalmente la sua Venezia, dove venne nominato cosmografo della Repubblica Serenissima e fondò l'Accademia degli Argonauti,  la prima società geografica del mondo.

 

Massimo Donattini,  "Vincenzo Coronelli e l'immagine del mondo fra isolari e atlanti",  edizioni Angelo Longo,  euro 12

  

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