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Letture, The Mystery Man una mostra sulla Sindone che ci ricorda di leggere alcuni libri

La Via Sindonis è una "provocazione" per l'uomo di oggi

Una parte della mostra |  | themysteryman.com Una parte della mostra | | themysteryman.com

Nel cuore della laguna veneta, a Chioggia, nella chiesa di san Domenico custode di molti tesori d’arte e di fede,  tutto è pronto per accogliere il visitatore che volesse intraprendere un lungo e intenso viaggio nella fede e nella storia, partendo dai secoli del primo cristianesimo, ancora più in là, nei giorni in cui il giovane figlio di un falegname vaga per le terre di Palestina e afferma di essere il Figlio di Dio, di essere venuto ad annunciare il Regno dei Cieli, un regno molto diverso da quello immaginato dagli uomini… Quel Gesù che viene condannato ad una morte infamante,  la morte in croce, dopo la flagellazione e altre torture. Da questa morte infamante, la morte sulla croce, a cui è seguita la Resurrezione,  è cominciata la grande avventura del cristianesimo.

Difficile immaginare  una simile sofferenza, ma qui a Chioggia è ora possibile  l’incontro con quell’uomo dei dolori, avvolto in un lenzuolo, che per  milioni  di credenti, lungo i secoli, è appunto il telo in cui è stato avvolto il corpo di Cristo e in cui è rimasto impressa, in modo indelebile, una testimonianza atroce di ferite e sangue.

Dopo il grande successo ottenuto in Spagna, in cui è stata visitata da oltre centoventimila persone, nella cattedrale di Salamanca, è dunque  arrivata anche  in Italia la mostra internazionale “The Mystery Man”. Un viaggio unico per conoscere per la prima volta  il volto e il corpo iperrealistico e tridimensionale, in 3D , dell’Uomo della Sacra Sindone.
L’esposizione resterà aperta a lungo, fino al 7 gennaio 2024. Sviluppata dalla società Artisplendore, è  il risultato di quindici anni di ricerche condotte dall’artista e curatore Alvaro Blanco. che vede Radio Vaticana, Vatican News e L’Osservatore Romano come media partner.

Un viaggio condensato  in sei sale attraverso l’arte, la storia e la scienza, per ripercorrere gli ultimi istanti della vita di Cristo e delle particolari vicende legate alla Sindone. La tecnologia ad alto livello  fornita alla mostra da ArtiSplendore  permette  di vivere un’esperienza il più immersiva e coinvolgente possibile. Ben cinquecento rappresentazioni testimoniano l’evolversi dell’iconografia del Cristo attraverso i secoli. Sono riprodotti gli oggetti descritti dai racconti evangelici, quelli quotidiani e quelli cruciali, come i trenta denari di Giuda. E le lance, come quelle usate dai soldati romani che hanno pungolato Cristo lungo la via del Calvario, verso la Croce. Si potranno conoscere, inoltre, le vicissitudini e l’incredibile storia della Sindone.

E’ nell’ultima sala che avviene l’incontro a cui il visitatore si è preparato interiormente, in cui confluiscono arte, storia e fede: qui si trova la scultura tridimensionale  del corpo avvolto dalla Sindone, realizzata seguendo precisi e ferrei criteri scientifici e forensi, in lattice e silicone e persino provvista di capelli naturali. Eccolo dunque l’ ‘Uomo del Mistero’: un corpo nudo, alto circa un metro e 78, per  75 kg di peso, crivellato da  ferite compatibili con torture inflitte, tra le altre, con il terribile flagellum romano,  e con la  crocifissione, il volto tumefatto e i capelli intrisi di sudore e sangue: per i credenti i segni certi della passione e della morte di Gesù.  Che però non rappresentano però l’ultima parola.

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E proprio per pregare intensamente  e meditare nella luce che riverbera dal telo sacro, lungo un percorso che porta dalle tenebre del sepolcro alla luce della Risurrezione, riproponiamo la lettura dei testi di Emanuela Marinelli, grande studiosa ed esperta del tema. Una lettura preziosa anche in tempi di generale obnubilamento, nell’estate che sembra essere sempre più associata all’annullamento delle facoltà intellettive e di vicinanza misericordiosa.

Riproponiamo la lettura e la preghiera di "Piccola Via Sindonis. Una Via Crucis alla luce della Sindone", pubblicato da Ares qualche mese fa, scritto appunto dalla Marinelli insieme a don Domenico Repice.  "Il Sacro Lino è un mezzo potente e di straordinaria attualità per narrare la vicenda di Gesù con la forza eloquente delle immagini, ormai prevalenti nel – l’attuale universo comunicativo. Dunque, tale Orma è un prezioso sostegno per la nostra fede, un richiamo potente al mistero dell’Incarnazione che dà senso alla nostra storia", scrive nella prefazione il cardinale Enrico Feroci.

Ricordiamo anche il volume pubblicato circa un anno fa, sempre da Ares, dal titolo "Via Sindonis", una più ampia esposizione e meditazione, che sempre si muove sui passi della Passi"ne e Resurrezione.

Sappiamo ovviamente che la Sindone, conservata nel Duomo di Torino, è stata sottoposta a innumerevoli studi scientifici e storici che ne hanno confermato l’autenticità, pur tra molti tentativi di inficiarla.  Un raffronto fra quanto riscontrato nel lenzuolo, venerato nei secoli,  e ciò che è raccontato dai quattro Vangeli conduce alla convinzione che è importante  far conoscere la preziosa reliquia come documento della Passione di Cristo – una “provocazione”, com’è stata definita, anche per chi non crede - e introduce ad una nuova Via Crucis, ispirata alla Sindone, tenendo conto di quanto viviamo nella nostra difficile e complessa contemporaneità.

Emanuela Marinelli, Domenico Repice, Via Sindonis, Edizioni Ares, pp. 344

Emanuela Marinelli, Domenico Repice, Piccola Via Sindonis, Edizioni Ares, pp.160, euro 13

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