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Lo zelo missionario di San Guido Maria Conforti

Il futuro Santo diede vita a quelli che oggi sono conosciuti come missionari saveriani

San Guido M. Conforti |  | pubblico dominio San Guido M. Conforti | | pubblico dominio

Il 5 novembre 1931 spira presso la casa madre dell'istituto da lui fondato a Parma Monsignor Guido Maria Conforti. Ricordare quel momento è tenere viva la testimonianza di un vescovo innamorato della Chiesa e dell'annuncio del vangelo.

Nato in una delle migliori famiglie dell'Emilia Romagna, sente prestissimo la chiamata alla vita sacerdotale. Nel novembre del 1876 entra in Seminario ma una malattia ne ostacola l'ordinazione, come la partenza per le missioni estere.

La missione è stato il grande amore della sua vita. Nulla brillava nel suo cuore di più forte se non l'annuncio di quel kerigma che la Sacra Scrittura insegna e tramanda.

Ordinato sacerdote e nominato rettore del Seminario della diocesi, non esita a scrivere al cardinale Ledochowski Prefetto della Congregazione di Propaganda Fide, di poter aprire un istituto missionario nella propria regione.

Il 3 dicembre 1895 si inaugura la novella istituzione che prende il nome di Pia società di San Francesco Saverio per le missioni estere - oggi chiamata dei Missionari saveriani - data la devozione del vescovo al grande santo gesuita.

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Monsignor Conforti di prove ne ha vissute molte e di impossibilità ancora di più, ma nulla lo ha fermato in quell'annuncio per quel Regno che in lui fu vita.

Aprendo il grande epistolario, pieno di storie e di vita, tra i moltissimi i pensieri si scopre come nel gennaio del 1907 ritornando da Parma a Ravenna, poté inviare in Cina altri due missionari. Questa è la quarta spedizione dopo quelle del 1899, 1904 ed infine del 1906.

Ai missionari in partenza scrive: ”Non vi scoraggiate per la sterilità del vostro lavoro.. non vi mancheranno pene e tribolazioni di ogni maniera e bene e spesso vedrete il vostro apostolato, se non sterile affatto privo di quella copia di frutti che vi eravate ripromessi. Ma  non vi scoraggiate per questo, poiché il Signore non baderà tanto all'esito delle vostre fatiche, quanto allo zelo indefesso ed alla rettitudine di intenzioni con cui avrete lavorato”.

Bellissime parole che allargano lo sguardo alla grandezza dell'esistenza. Una vita vissuta non alla ricerca degli effetti, ma di quel darsi per gli altri che produce frutto per i piccoli ed i bisognosi. La sua esperienza è forte e penetrante.

In tutti i campi in cui si lavora, bisogna saper guardare avanti con coraggio e fiducia, non rallentando il passo, ma mantenendo costante l'impegno e quella perseveranza che alla fine produce il risultato. Questo l'insegnamento di Monsignor Conforti – canonizzato da Benedetto XVI nel 2011 - che consegna a quegli uomini di buona volontà, che fanno della storia la culla  nella quale può nascere il fresco lievito del vangelo.