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L’Ordine di Malta si unisce all’appello di Francesco per la pace in Ucraina

Una rete internazionale e diplomatica diffusa in tutto il mondo. Nel momento in cui l’Ordine di Malta si appresta ad un nuovo capitolo della storia, il consueto incontro con il Corpo Diplomatico accreditato presso lo SMOM dà conto della sua diplomazia del

Fra' John Dunlap | Fra' John Dunlap durante l'incontro con il Corpo Diplomatico accreditato presso l'Ordine di Malta, Villa Magistrale, 10 gennaio 2023 | AG / ACI Group Fra' John Dunlap | Fra' John Dunlap durante l'incontro con il Corpo Diplomatico accreditato presso l'Ordine di Malta, Villa Magistrale, 10 gennaio 2023 | AG / ACI Group

Il rinnovo dell’appello per il cessate il fuoco in Ucraina. La disamina dell’azione politica e internazionale dell’Ordine di Malta. Lo sguardo sulle guerre e le crisi dimenticate. Fra’ John Dunlap, Luogotenente di Gran Maestro dell’Ordine di Malta, fa, nel consueto discorso di inizio anno al Corpo Diplomatico tenutosi il 10 gennaio, delinea a larghi tratti il lavoro fatto dall’Ordine. Ma ricorda anche il Papa emerito Benedetto XVI, che è stato membro dell’Ordine, e anche del predecessore di Fra’ John, Fra’ Marco Luzzago.

Un lavoro che è continuato anche nell’anno di transizione che si sta vivendo, in attesa della nomina del nuovo Gran Maestro e l’entrata in vigore della nuova costituzione voluta dal Papa.

Nel discorso di Fra’ John Dunlap, la crisi ucraina ha un ruolo preponderante. Fra’ Dunlap parla dei quasi 8 milioni di ucraini fuggiti da bombardamenti e devastazioni che hanno trovato accoglienza nell’Unione Europea. L’Ordine di Malta si unisce ai continui appelli lanciati negli ultimi mesi da Sua Santità Papa Francesco che chiede con forza la pace in Ucraina“.

“Faccio fatica – aggiunge Fra’ John Dunlap - ad accettare ulteriori morti, feriti, sofferenze e distruzioni. Incoraggiamo fortemente il dialogo e la diplomazia rispetto all'uso delle armi“.

Quindi, comincia la disamina delle questioni mondiali, con una geografia della sollecitudine che ricalca, in qualche modo, quella del Papa: dalla guerra nello Yemen, che dura da 8 anni, a quella in Siria; dalla guerra civile in Etipoia allo stallo politico in LIbia; dall’aggravamento della situazione umanitaria in Myanmar, alle tensioni nel Caucaso e in particolare in Georgia, alla situazione nel corridoio di Lachin in Nagorno Karabakh, anche questa affrontata dal Papa in un recente Angelus.

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“L'Ordine di Malta – sottolinea Fra’ Dunlap - incoraggia l'Armenia e l'Azerbaigian a lavorare per una soluzione pacifica delle loro controversie”.

Per Fra’ John Dunlap, la guerra “è il nemico numero uno dello sviluppo e della prosperità”, e insieme ai cambiamenti climatici aumenta la disuguaglianza, la povertà e la frammentazione del mondo in blocchi geopolitici. Il Luogotenente di Gran Maestro affronta il tema della crisi economica, ma anche quello dell’aumento di malattie “che un tempo credevamo sconfitte”, come la tubercolosi.

Uno “scenario terribile”, un campanello di allarme che ci porta ad “unire le forze per assistere e aiutare i più vulnerabili, con azioni concrete ma anche dando speranza”.

Quali sono le attività dell’Ordine?

Prima di tutto, l’aiuto ai rifugiati. Fra’ John Dunlap ricorda il lavoro fatto per i rifugiati in Ucraina, laddove “anche le nostre Associazioni nei paesi limitrofi hanno lavorato 24 ore su 24 per fornire assistenza e protezione ai numerosi rifugiati che attraversano i confini. L'Ordine di Malta in Polonia, Ungheria, Slovacchia e Romania ha soccorso migliaia di persone, offrendo loro assistenza medica, cibo, alloggio, assistenza logistica e legale”.

Fra’ John Dunlap sottolinea che la risposta “unisce progetti concreti” all’impegno diplomatico anche presso le Nazioni Unite.

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E così, “dal 2011, le équipe mediche del Malteser International forniscono aiuti e assistenza ai rifugiati siriani in fuga dalla guerra. Sono state allestite unità mediche mobili e campi per soccorrere i feriti e i malati e sono stati attuati molti programmi nelle regioni circostanti per fornire assistenza sanitaria e sostegno ai rifugiati”, mentre in Turchia “l'Ordine di Malta gestisce programmi educativi per i bambini siriani e offre progetti di integrazione alle famiglie”, e “in Iraq, ci occupiamo di rifugiati e sfollati da quasi dieci anni, con una presenza permanente sul territorio”, impegnandosi anche in un programma per aiutare le minoranze sfollate a tornare alle loro case a Ninive. E poi, c’è l’aiuto ai rifugiati Rohingya in Thailandia e ai rifugiati venezuelani in Colombia.

L’Ordine di Malta sostiene anche le comunità locali. Il Luogotenente di Gran Maestro ricorda l’impegno in Terrasanta, con la gestione di un ospedale materno dove proprio in questi giorni è nato il centomillesimo bambino; la dozzina di centri medici in Libano, in una situazione politica ed economica preoccupante.

Diversi i progetti dell’Ordine per l’adattamento ai cambiamenti climatici, nell’area del Pacifico – e sono sotto gli occhi di tutti le immagini delle devastanti inondazioni in Pakistan – ma anche in Africa dove, ad esempio, in Kenya la siccità è stata proclamata disastro nazionale.

Poi, ci sono i centri sanitari in Sud Sudan – da poco inaugurato quello nella contea di Yei River – ma anche il reparto maternità nel Nord del Camerun, e l'ospedale dell'Ordine di Malta a Djougou, nel nord del Benin, che “continua a fungere da centro di riferimento regionale per le mamme e i neonati del Paese”

Fra’ John Dunlap ricorda anche l’impegno per le popolazioni dell’America Centrale e rimarca che “il nostro impegno a favore delle comunità più bisognose si sta espandendo”, tanto che “in diversi Paesi dell'Europa orientale sosteniamo la comunità Rom e sviluppiamo progetti per migliorare la loro integrazione nella società, mentre in Sudafrica forniamo assistenza medica ai pazienti affetti da HIV-AIDS e ci prendiamo cura di molti bambini rimasti orfani a causa della malattia”.

Altro ambito di aiuto, quello per i poveri, i disabili e gli emarginati. Ogni anno vengono distribuiti 5,5 milioni di pasti, ci sono diversi progetti per anziani con “progetti di assistenza domestica soprattutto in Europa”, negli Stati Uniti c’è un progetto di pastorale carceraria attivo in 36 Sati carcerati, il lavoro per i disabili, con il Campo estivo internazionale per i giovani disabili, un progetto che dura ormai da 40 anni e che “riunisce centinaia di giovani volontari e disabili provenienti da oltre 20 paesi per trascorrere insieme una settimana all'insegna di attività all'aria aperta, visite turistiche, interazione sociale e sostegno spirituale”.

Diversi gli impegni istituzionali del Gran Magistero nel 2022: dalla visita del presidente italiano Sergio Mattarella all’udienza con il ministro degli Esteri Antonio Tajani che ci sarà oggi. E poi, l’incontro con il presidente dell’Albania, e le visite al Gran Magistero delle autorità di Panama, El Salvador, Argentina, Taiwan, Armenia, Bielorussia, Bosnia-Erzegovina, Lettonia, Slovenia, Repubblica Ceca e Romania.

L’Ordine ha anche partecipato alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco di Baviera, e vi parteciperà anche quest’anno, e l’organizzazione a Roma del Transatlantic Policy Network on Religion and Diplomacy, un forum di diplomatici dell'Europa e del Nord America che si riunisce regolarmente per promuovere la collaborazione sulla geopolitica della religione e per far progredire la consapevolezza religiosa.

Nel 2022, l’Ordine ha anche partecipato alla Conferenza ministeriale internazionale sulla libertà di religione o di credo, e all'ultima Assemblea Generale dell'Unione Parlamentare Internazionale (UIP), tenutasi lo scorso ottobre a Kigali.

Conclude il Luogotenente di Gran maestro: “Mentre ci prepariamo ad affrontare una crisi alimentare globale senza precedenti, e mentre i cambiamenti climatici e le guerre continuano ad avere effetti domino e di vasta portata, l'Ordine di Malta rinnova il suo impegno ad aiutare chi ha bisogno”.