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Maria Giuseppa di Nunzio Forgione, terziaria francescana e madre di San Pio da Pietrelcina

Fu una donna di grande fede e testimone silenziosa della santità del figlio

Maria Giuseppa Forgione con il marito Grazio  |  | pubblico dominio Maria Giuseppa Forgione con il marito Grazio | | pubblico dominio

Si chiamava Maria Giuseppa Di Nunzio Forgione e se il suo nome è ignoto ai più, il mondo dei cattolici la  ricorderà, sempre, per esser stata la madre di San Pio da Pietrelcina.

Nata il 28 marzo 1859 a Pietrelcina, in provincia di Benevento, ebbe una vita modesta e silenziosa, ma ricca di fede e di forza di volontà.

Un'esistenza difficile tra la famiglia da accudire ed il duro lavoro nei campi. Con la sua buona volontà e la sua tenacia, portò avanti il numeroso nucleo familiare, anche, durante le due assenza del marito Orazio Forgione, emigrato per ben due volte, negli Stati Uniti.

Si sposo l'8 giugno 1881 e dal matrimonio nacquero otto figli tra cui San Pio da Pietrelcina.

Portò, in dote, un terreno ed una piccola masseria, a Piana Romana, lavorata con sacrificio e fermezza dai coniugi Forgione.

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Al paese, fino a pochi decenni fa, ancora la ricordavano: alta e snella nel suo abito e con l'immancabile fazzoletto delle donne del Sud. sempre immacolato sulla testa.

Visse la sua quotidianità, nel rione Castello ed anche quando il figlio fece parlare di se, lei lo seguì con quel cuore di madre, che tutto vive insieme a colui che ama.

Dopo quattro anni che non vedeva San Pio, il 3 dicembre 1928, Maria Pyle, figlia spirituale del religioso, stabilitasi dall'America in quel paese, la condusse con se a San Giovanni Rotondo, ospitandola nella propria casa, per poter stare, qualche mese, con l'amato padre.

Appena padre Pio, seppe della gioiosa visita, si fece trovare sul piazzale del convento di Santa Maria della Grazie, per essere il primo a darle il benvenuto. L'incontro fu denso di commozione .

La madre, appena lo vide, per il rispetto che nutriva per Lui, gli baciò le mani stigmatizzate, a nome dei molti parenti che gli avevano chiesto quel gesto, ma quando arrivò al suo turno, tentando di fare lo stesso, il padre ritirò la mano dicendo che:”una madre non deve baciare le mani al figlio, ma viceversa”.

Il religioso voleva molto bene a sua madre e le portava insieme all'affetto di un figlio affezionato, anche quel rispetto che indica stima ed ammirazione.

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Tutti i giorni, Mamma Peppa com'era chiamata, confidenzialmente dalle persone che la conoscevano, scendeva per ascoltare la Santa messa del figlio e tornava a casa.

Anche la notte di quel Natale, fece lo stesso: scese in chiesa a Mezzanotte per ascoltare le tre messe della festa, dopo di che tornò a casa e si mise a letto.

Il clima rigido di quell'inverno, purtroppo, le causò una brutta polmonite.

Malata fu assistita dall'affetto e dalle cure di padre Pio che, tutti i giorni, con il suo superiore padre Raffaele da Sant'Elia a Pianisi, le faceva visita per l'intera giornata per starle accanto.

Era vicino al letto della donna e cercava di darle sollievo e le poche cure, consentite dalla medicina del tempo. Tutti i giorni, i religiosi le portarono la Santa comunione.

La mattina del 3 gennaio 1929, alle 6:15, dopo averle dato l'ultimo bacio sulla fronte, la madre spirò. Aveva 70 anni.

Padre Pio, svenne ed in quei giorni soffrì molto per quella scomparsa. Ma anche il dolore, provato per la perdita dell'adorata genitrice, lo mise nelle mani di Dio, certo della sua infinita misericordia.

La vita di questa mamma, fu silenziosa e nascosta, ma seppe dare quella testimonianza che illumina e squarcia le difficoltà del quotidiano, mostrando quella fede, genuina e sentita, che come scrive San Paolo, nelle sue Lettere, tutto spera e tutto comprende.

I suoi funerali furono intensi e partecipati dai molti che erano vicino al padre e da coloro che ne avevano apprezzato le ottime doti di madre e Terziaria francescana.

Da lei il Padre apprese la gioia di seguire la vocazione ed a lei fu sempre affezionato.

Fu sepolta nel cimitero di San Giovanni Rotondo, per poter rimanere vicino al figlio, che aveva seguito, con tanto amore, nel suo pellegrinaggio terreno.