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Matteo Zuppi e gli altri cardinali romani

Sono 19 i cardinali nati a Roma negli ultimi 100 anni

L'Arcivescovo Matteo Maria Zuppi |  | ACI Stampa L'Arcivescovo Matteo Maria Zuppi | | ACI Stampa

Tutti i cardinali sono romani. E lo dice anche il Codice di diritto canonico. Ogni porporato riceve dal Papa al momento del concistoro una chiesa di Roma - sia titolo presbiterale o diaconia - come segno di vicinanza alla sollecitudine pastorale del Pontefice nell’Urbe.

Nel concistoro di domani, tuttavia, vi sarà un cardinale più romano degli altri: Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna, è infatti nato a Roma l’11 ottobre 1955 ed ha servito come vescovo ausiliare dal 2012 al 2015.

Negli ultimi 100 anni sono stati 19 i cardinali romani creati dai diversi Pontefici.

Nel 1919 toccò a Filippo Camassei, che fu Patriarca di Gerusalemme dei Latini.

Nel 1926 Pio XI elevò alla dignità cardinalizia Lorenzo Lauri, Penitenziere Maggiore e successivamente  Camerlengo di Santa Romana Chiesa.

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Sempre Pio XI tra il 1929 e il 1935 creò cardinali i romani Eugenio Pacelli, che fu suo immediato successore sulla Cattedra di Pietro, Francesco Marchetti Selvaggina, Pietro Fumasoni Bioni e Francesco Marmaggi.

Bisognerà attendere il 1953 per altri cardinali romani. Pio XII assegnerà la porpora a Pietro Ciriaci, Francesco Borgognoni Duca e ad Alfredo Ottaviani, che per anni guiderà l’ex Sant’Uffizio.

Nel 1958 è Giovanni XXIII a chiamare nel Sacro Collegio tre romani: Paolo Giobbe, Domenico Tardini - suo Segretario di Stato - e Alberto Di Jorio.  Nel 1961 Giovanni XXIII eleverà al cardinalato anche Giuseppe Antonio Ferretto.

Tra il 1965 e il 1967 Paolo VI imporrà la berretta rossa ad Enrico Dante. Egidio Vagnozzi e Carlo Grano.

L’ultimo cardinale romano prima di Zuppi risale all’ormai lontano 1991. Giovanni Paolo II creerà cardinale Fiorenzo Angelini, allora Presidente del Pontificio consiglio della pastorale per gli operatori sanitari.