Oggi, 2 aprile è il sedicesimo anniversario della morte di S. Giovanni Paolo II. In Vaticano non sono previste cerimonie ufficiali per ricordare la nascita del Papa polacco per il cielo.

L’unico evento commemorativo si è svolto stamane nella Basilica vaticana: l'ambasciatore della Repubblica di Polonia presso la Santa Sede, Janusz Kotański ha deposto presso la tomba del Papa santo una corona di fiori bianco-rossi (i colori della bandiera polacca) e ha sostato in preghiera nella Cappella di san Sebastiano insieme con la consorte. Successivamente l’Ambasciatore ha condiviso con i giornalisti presenti qualche riflessione circa l’anniversario della morte di Giovanni Paolo II.

Ha sottolineato la significativa coincidenza dell’anniversario con il giorno del Venerdì Santo quando ricordiamo la morte di Gesù. “Nel suo servizio Giovanni Paolo II voleva sempre identificarsi con Cristo sofferente. Il suo successore, Benedetto XVI, ha scritto che in questo modo Papa Wojtyła ha portato conforto ai sofferenti, ai morenti e ai malati terminali” – ha detto Kotanski, aggiungendo che oggi, nel secondo anno della pandemia “ abbiamo molto bisogno della sua intercessione”. “Giovanni Paolo II è stato il primo dei Papi che non ha avuto paura di mostrare sia la sua malattia che la sua sofferenza. Ma non ne ha fatto spettacolo, non è stato esibizionismo, ma una grande testimonianza della dignità della sofferenza, perciò questo Papa può essere il patrono dei malati e dei morenti” - ha sottolineato l'ambasciatore Kotański. Alla fine, il diplomatico ha sottolineato che Giovanni Paolo II è senz’altro il più grande polacco nella storia e i suoi compatrioti non devono mai di dimenticarlo.