Arriva in sedia a rotelle e parla di vulnerabilità. Papa Francesco ha incontrato così le 900 partecipanti all'Assemblea plenaria dell'Unione Internazionale delle Superiore Generali che in questi giorni si è riunita sul tema: "Abbracciare la vulnerabilità nel cammino sinodale”. Alle suore consegna un testo preparato ma scegli di rispondere alle domande dirette che rimangano private, anche i fotografi accreditati vengono fatti uscire. Il Papa soffre da tempo di problemi al ginocchio e la terapia prevede anche il riposo. 

Nel testo il Papa si ferma sulla immagine di Gesù che lava i piedi a Pietro nell'ultima cena e sull’incontro con  Maria Maddalena. “La Chiesa -scrive il Papa- impara dal suo Maestro che, per poter dare la vita, servendo gli altri, è invitata a riconoscere e ad accogliere la sua fragilità e, da lì, a inchinarsi dinanzi alla fragilità dell’altro”. Ma “abbassarsi non è ripiegarsi sulle proprie ferite e incoerenze, bensì apre alla relazione, a uno scambio che rende degni e guarisce, come nel caso di Pietro, e dal quale parte un nuovo cammino con Gesù”.

Poi aggiunge che ricercare nuovi ministeri non deve essere “una ricerca teorica e ideologica, le ideologie mutilano il Vangelo , ma una ricerca che parta dall’avvicinamento ai piedi dell’umanità ferita e dal camminare accanto alle sorelle e ai fratelli feriti, a cominciare dalle sorelle delle vostre comunità”.

Infine un riferimento al Sinodo: “È un’opportunità per ascoltarsi le une le altre, per incoraggiarsi a vicenda a parlare con parresia, per farsi domande sugli elementi essenziali della vita religiosa oggi. Anche per lasciar emergere domande scomode. Non temete la vostra vulnerabilità, non abbiate paura di presentarla a Gesù”.