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Ordine di Malta, muore il Gran Maestro Dalla Torre

A causa di un male incurabile, il Gran Maestro dell’Ordine di Malta muore a 76 anni. Stava portando avanti il cammino delle riforme

Giacomo Dalla Torre  e  Papa Francesco | Il Gran Maestro Giacomo Dalla Torre in udienza da Papa Francesco il 28 giugno 2019 | ©️EWTN Photo/Daniel Ibáñez/Vatican Pool
Giacomo Dalla Torre e Papa Francesco | Il Gran Maestro Giacomo Dalla Torre in udienza da Papa Francesco il 28 giugno 2019 | ©️EWTN Photo/Daniel Ibáñez/Vatican Pool
Fra' Giacomo dalla Torre del Tempio di Sanguineto | Un ritratto del Gran Maestro dello SMOM fra' Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguineto, deceduto il 29 aprile 2020 | Order of Malta
Fra' Giacomo dalla Torre del Tempio di Sanguineto | Un ritratto del Gran Maestro dello SMOM fra' Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguineto, deceduto il 29 aprile 2020 | Order of Malta
Giacomo Dalla Torre | Il Gran Maestro Giacomo Dalla Torre in udienza da Papa Francesco il 28 giugno 2019 |  ©️EWTN Photo/Daniel Ibáñez/Vatican Pool
Giacomo Dalla Torre | Il Gran Maestro Giacomo Dalla Torre in udienza da Papa Francesco il 28 giugno 2019 | ©️EWTN Photo/Daniel Ibáñez/Vatican Pool

È morto a Roma nella notte fra’ Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguineto, Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta. Sovrano di uno Stato senza territorio, ma dalla ramificata azione diplomatica, il Gran Maestro Dalla Torre muore nel mezzo del processo di riforma dello stesso SMOM, a cui lui stesso aveva dato impulso. Fino all’elezione del nuovo Gran Maestro, lo SMOM sarà guidato dal Gran Commendatore, Fra’ Ruy Gonçalo do Valle Peixoto de Villas Boas, che ha assunto il ruolo di Luogotenente interinale.

Sottolinea il Gran Commendatore Gonçalo do Valle Peixoto che "la scomparsa di Fra’ Giacomo Dalla Torre lascia in tutti noi un vuoto difficilmente colmabile. Era un uomo buono e spirituale. Alla guida del Sovrano Ordine di Malta ha dimostrato grandi capacità diplomatiche e un carisma ineguagliabile. È stato e resterà figura di ispirazione per molti membri e volontari"

Fra’ Dalla Torre aveva 76 anni. Era nipote di Giuseppe Dalla Torre, storico direttore dell'Osservatore Romano, che  durante la Seconda guerra mondiale aveva sfidato il regime fascista, sia schierandosi apertamente contro la persecuzione degli ebrei e degli antifascisti  dalle colonne dell'Osservatore, sia ospitando in casa sua, in piazza della Città Leonina, diversi oppositori del regime, tra cui Alcide De Gasperi. Grazie alla sovranità della Santa Sede, l'Osservatore Romano era l'unico quotidiano in lingua italiana che poteva pubblicare dispacci sull'andamento della Seconda Guerra Mondiale senza incorrere nella censura  fascista. 

Specializzato in Archeologia Cristiana e Storia dell’Arte, insegnante e bibliotecario e archivista alla Pontificia Università Urbaniana, Fra’ Dalla Torre era entrato nell’Ordine di Malta come Cavaliere di Onore e Devozione nel 1985, e ha emesso i voti solenni nel 1993.

Dalla Torre è stato dal 1994 è stato Gran Priore di Lombardia e Venezia e dal 1999 al 2004 è stato membro del Sovrano Consiglio. Al Capitolo Generale del 2004 è stato eletto Gran Commendatore, e come tale ha guidato lo SMOM come Luogotenente interinale, ruolo che ha assunto alla morte del 78eimo Gran Maestro, Fra’ Andrew Bertie, e fino all’elezione di Fra’ Matthew Festing come Gran Maestro.

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Dalla Torre era stato chiamato a guidare lo SMOM come Luogotenente a seguito della crisi istituzionale che si era creata alle dimissioni del Gran Maestro Festing nel 2017, con il compito di traghettare l’Ordine di Malta nella fase delle riforme.

Il 2 maggio 2018, è stato poi eletto 80esimo Principe e Gran Maestro del Sovrano Ordine di Malta.

Un comunicato dello SMOM ricorda fra’ Dalla Torre come “uomo di grande spiritualità e calore umano”, che “si è sempre personalmente impegnato nell’assistere i bisognosi, servendo i pasti ai senzatetto nelle stazioni ferroviarie di Termini e Tiburtina a Roma”. Dalla Torre aveva partecipato a numerosissimi pellegrinaggi internazionali dell’Ordine di Malta a Lourdes e a quelli nazionali a Loreto ed Assisi, e “dimostrava grande gioia nel partecipare ai Campi Estivi internazionali dell’Ordine per i giovani disabili”.

Come Gran Maestro, fra’ Dalla Torre era stato in diversi viaggi ufficiali e di Stato: era stato in Benin lo scorso gennaio, ed era stato recentemente in Germania, Slovenia e Bulgaria per incontrare i rispettivi capi di Stato, mentre lo scorso luglio era stato in Camerun. Durante i viaggi, incontrava sempre le strutture medico-sociali dell’Ordine di Malta, espressione – spiega il comunicato – di “una spiccata umanità e una profonda dedizione alla vita caritatevole”.

Fra’ Dalla è stato l’uomo individuato dal Gran Consiglio dell’Ordine di Malta per portare avanti la riforma della Carta Costituzionale e del Codice. La riforma era in corso, e portata avanti insieme Sovrano Consiglio, il gabinetto di governo dell’Ordine di Malta, i cui vertici sono stati rinnovati lo scorso anno.

Fra’ Dalla Torre lascia un vuoto difficile da colmare, sia per le sue doti di mediazione che avevano permesso allo SMOM di superare la crisi interna, ma anche per la difficoltà a trovare candidati idonei per il ruolo di Gran Maestro.

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Attualmente, infatti, l’Ordine di Malta è composto di tre ceti. Il primo è costituito dai cavalieri di giustizia, detti anche professi, e i cappellani conventuali professi che devono emettere la professione dei voti di povertà castità e obbedienza, e che sono religiosi a tutti gli effetti. Il secondo ceto è quello di obbedienza. Gli appartenenti al secondo ceto si obbligano ad una vita di perfezione cristiana, secondo il proprio Stato, nello spirito dell’ordine e nell’ambito delle sue opere. Infine, il “terzo ceto” costituito da membri laici che non emettono voti religiosa, né promessa. Solo chi appartiene al primo ceto può finora essere eletto Gran Maestro. Inoltre, per essere ammessi nell’Ordine, sia come Cavalieri di Giustizia e sia come Cavalieri di Onore e Devozione, occorre dimostrare la nobiltà dugentenaria di quattro quarti, cioè del padre, della madre, dell’avola paterna e dell’avola materna. Era stato anche proposto che la norma dei quarti di nobiltà fosse emendata, per ampliare il possibile bacino di scelta del Gran Maestro, ma questa norma non è mai stata approvata.

La scelta del nuovo Gran Maestro sarà dunque limitata a una piccola rosa di nomi. Da vedere come sarà gestito il processo elettorale in tempi di coronavirus, considerando che anche parte del Sovrano Consiglio, incluso il Commendatore che ora ha preso la guida del piccolo Stato, non è a Roma.

Come precisato nell’articolo 13 della Costituzione del Sovrano Ordine di Malta, “il Gran Maestro è eletto a vita dal Consiglio Compito di Stato tra i Cavalieri Professi con almeno dieci anni nei voti solenni se ha meno di 50 anni di età; nel caso di Cavalieri Professi di età maggiore, ma che siano stati membri dell’Ordine per almeno dieci anni, sono sufficienti tre anni nei voti solenni”.

Il nuovo Gran Maestro sarà chiamato a portare avanti, dunque, anche il processo di riforma.

Questa è stata sollecitata dopo la crisi istituzionale che ha portato, il 28 gennaio 2017, il Gran Maestro Matthew Festing a dimettersi su richiesta di Papa FrancescoLa richiesta del Papa arrivava dopo il terremoto istituzionale che aveva colpito l’Ordine a seguito della decisione di nominare come nuovo Cancelliere John Edward Critien, al posto di Albrecht Boeselager, sostituito dopo aver rifiutato di rinunciare all’incarico su diretta richiesta del Gran Maestro. Il Papa aveva poi nominato un gruppo di lavoro per raccogliere informazioni sulla decisione del Gran Maestro di sostituire il Cancelliere. Questo aveva portato alla richiesta di dimissioni al Gran Maestro e all'annullamento delle decisioni dell'ultimo mese, reinstallando Boeselager come Cancelliere dell'Ordine.  

Dopo la rinuncia del Gran Maestro, il Papa aveva nominato suo delegato speciale presso l’Ordine di Malta l’arcivescovo Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato vaticana. Questi è ora Cardinale e Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ma ha mantenuto il suo incarico nell’Ordine.

Nel seminario sulle riforme che si è tenuto nel febbraio 2018, l’Ordine di Malta aveva parlato di modifiche al ruolo del governo centrale, ruolo delle organizzazioni locali, criteri di eleggibilità per gli incarichi istituzionali, formazione spirituale e processo di adesione dei membri.

Lo SMOM è stato fondato a Gerusalemme nell’anno 1048, ed è ente primario di diritto internazionale ed Ordine religioso cattolico laicale, con la missione di testimoniare la fede e servire i poveri e gli ammalati.

Oggi l’Ordine di Malta opera principalmente nell’ambito dell’assistenza medico sociale e degli interventi umanitari, svolgendo la propria attività in oltre 120 paesi. Insieme ai suoi 13.500 membri, operano 80.000 volontari, coadiuvati da oltre 42.000 tra medici, infermieri e ausiliari paramedici.

L’Ordine gestisce ospedali, centri medici, ambulatori, istituti per anziani e disabili, centri per i malati terminali, corpi di volontari, e ha una agenzia di soccorso, il Malteser International.

L’Ordine è attualmente impegnato nei paesi confinanti la Siria e l’Iraq per prestare soccorso alla popolazione in fuga dalle violenze. Il Corpo italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta partecipa ai soccorsi medici di barconi carichi di migranti nello Stretto di Sicilia, affiancando le autorità italiane

L’Ordine di Malta ha rapporti diplomatici bilaterali con 110 Stati, relazioni ufficiali con 6 altri Stati, relazioni a livello di ambasciatore con l’Unione Europea ed è Osservatore permanente presso le Nazioni Unite e le sue agenzie specializzate e ha rappresentanze presso le principali Organizzazioni Internazionali. Dal 1834 la sede del Governo del Sovrano Ordine di Malta è a Roma, dove ha garanzie di extraterritorialità.

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