“E’ stato l’abbraccio di un padre, questo padre che ogni giorno io porto in preghiera. Trovarmelo davanti è stata veramente un'emozione e un sentimento di grande riconoscenza. Non avrei mai pensato che un missionario che va nelle periferie del mondo, un giorno si poteva trovare davanti al Papa stesso, che sorregge la Chiesa universale. Sono emozioni difficili da esprimere”. Lo ha detto Padre Pier Luigi Maccalli, il missionario liberato in Africa dopo oltre un anno di sequestro, parlando con Vatican News al termine dell’udienza di stamane con il Papa.

“Più che una parola – ha raccontato il religioso al portale vaticano – ricordo un gesto. Quando ci siamo salutati, gli ho stretto la mano e lui mi ha baciato le mani. Non me l'aspettavo”.

“E' stato un incontro molto bello. Io mi sono emozionato, soprattutto raccontando al Papa quanto ho vissuto – ha concluso Padre Maccalli - e poi affidando alla sua preghiera, soprattutto le comunità nelle quali io andavo e che ora sono rimaste sprovviste di una presenza missionaria e di un sacerdote da ormai più di 2 anni. Ho detto al Papa di portare in preghiera con lui la Chiesa del Niger. Il Papa è stato molto attento”.