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Panama chiama Italia! La storia dell’Istituto Enrico Fermi, casa dei giovani italiani

I proprietari dell'Istituto, Paolo e Giovanni Cermelli |  | VG / ACI Stampa
I proprietari dell'Istituto, Paolo e Giovanni Cermelli | | VG / ACI Stampa
L'istituto Fermi a Panama |  | facebook
L'istituto Fermi a Panama | | facebook

Casa Italia, nel cuore della città di Panama, racconta una storia tutta italiana. La struttura nasce negli anni ’60 dall’intuizione e l’ostinazione di un imprenditore italiano, Stefano Cermelli, che volle dare un’istruzione migliore ai figli degli emigrati e ora è divenuta presidio di eccellenza formativa. A Panama, un pezzo di Italia che sogna e lavora. ACI stampa ha raggiunto Paolo Cermelli, amministratore dell’Istituto, direttamente a Panama, nella scuola.

Qual è la storia di questo Istituto italiano a Panama?

Nel 1947 mio nonno italiano venne a Panama e decise di fermarsi, cominciando alcune attività economiche. Noi siamo la seconda generazione che nasce qui. Nel 1963 nasce, grazie all’opera di mio padre, l’Istituto Enrico Fermi.

Quali sono le attività di questa scuola?

E’ una scuola di eccellenza formativa, qui s’insegnano valori e disciplina. I nostri diplomati hanno borse di studio in tutte le scuole più importanti del mondo. Oggi abbiamo più di mille alunni. Siamo in crescita, come questo paese, piccolo, ma con tanto sviluppo economico. Importante è anche lo scambio culturale che facciamo con l’Umberto I di Torino. Poi i ragazzi italiani a loro volta vengono qui, accolti dalle famiglie panamensi. Nascono anche delle amicizie molto belle.

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Chi sono gli alunni che frequentano la scuola?

Sono alunni che vengono da tutto il mondo e di tutte le religioni. Il nostro motto è “una scuola, due culture, tre lingue”. Abbiamo professori di ogni nazionalità e questo insegna le lingue ai nostri alunni.

Com’è venuta questa idea di Casa Italia e di ospitare nel vostro Istituto i giovani italiani della GMG ?

Grazie all’Ambasciata Italiana. Con loro abbiamo rapporti molto intensi. Ed era destino e logico che Casa Italia fosse la nostra scuola. Qui siamo in vacanza, è estate, non ci sono attività scolastiche e ospitiamo con piacere i pellegrini italiani che seguono Papa Francesco.

 

 

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