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Papa Francesco agli Argentini: “La Madre Patria non si vende”

Papa Francesco |  | Daniel Ibanez/CNA Papa Francesco | | Daniel Ibanez/CNA

Papa Francesco esprime la sua vicinanza e assicura la sua preghiera a tutto il popolo argentino. Lo fa in una lettera inviata a Mons. Mosé María Arancedo, Presidente delle Conferenza Episcopale Argentina, in occasione del Bicentenario della Repubblica Argentina.

“Spero che questa celebrazione ci renderà più forti nel cammino intrapreso dai nostri antenati duecento anni fa”, scrive a Mons. Arancedo.

“In particolare – aggiunge Francesco – sono vicino a coloro che soffrono di più: i malati, coloro che vivono in povertà, i prigionieri, coloro che si sentono soli, senza lavoro, coloro che sono o sono state vittime di traffico di tratta di esseri umani e dello sfruttamento delle persone, bambini vittime di abusi e tanti giovani che soffrono il flagello della droga. Essi portano il peso di situazioni difficili”.

“Ma sono figli della Madre Patria”, afferma il Papa. E qui spiega il significato della parola Madre Patria e il senso di appartenenza ad essa: “Noi argentini usiamo un'espressione, audace e pittoresca allo stesso tempo, quando ci riferiamo a persone senza scrupoli, "egli è in grado di vendere la madre"; ma sappiamo e sentiamo profondamente nel cuore che la madre non è in vendita, non si può vendere la madre…e nemmeno la Patria”.

Il Papa rammenta i duecento anni della storia dell’Argentina, quella storia che ha portato al sogno di San Martín e Bolivar. E aggiunge: “Che il Signore la difenda da ogni tipo di colonizzazione”.

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Francesco nella sua lettera a mons. Arancedo conclude riferendosi al passato e al futuro dell’Argentina, e non può non far riferimento dunque agli anziani e poi a giovani: “Agli anziani, i “memoriosi” della storia, chiedo che superando questa cultura dello scarto che nel mondo ci viene imposta, abbiano il coraggio di sognare. Abbiamo bisogno dei loro sogni, fonte di ispirazione. Ai giovani chiedo che non giubilino la loro esistenza nel quietismo burocratico nel quale vengono accantonati da tante proposte carenti di illusione e di eroismo”.