“Il clericalismo è una forma di mondanità, è una delle peggiori perversioni”. Papa Francesco come fa spesso quando parla con i sacerdoti e religiosi, lo ha ribadito aggiungendolo al testo preparato per la udienza al Pontificio Collegio Latino Americano. Parlando in spagnolo il Papa ha ripetuto alcuni dei suoi cavalli di battaglia come, siate  “Pastori del popolo, e non chierici di Stato”e “uscire, muoversi, portare l’allegria del Vangelo”, cioè “essere suoi missionari”.  In sintesi “stare con i poveri, con i migranti, con i malati, con i più piccoli e dimenticati della società, per condividere con loro la vita ed annunciare l’amore incondizionato di Dio”. E poi ha aggiunto anche, siate “dipendenti dall’incontro con Dio, non dal cellulare”.

Nel testo preparato il Papa ha ricordato: "questi anni in cui siete a Roma sono un tempo di grazia che il Signore concede loro di approfondire la loro formazione, non solo intellettualmente, accademicamente, ma anche sperimentare la ricchezza e la diversità della Chiesa universale. Anche questa ricchezza e diversità caratterizza i nostri popoli in America Latina, dove torneranno per continuare ad essere pastori della gregge che la Chiesa affida loro".

A aggiunge: "Per favore, ogni volta che ( i sacerdoti) diventano più "squisiti" nel vero senso della parola, cioè più lontano dalla gente, ogni volta che lo fanno, si allontanano dalla grazia di Dio e cadono nella peste
del clericalismo. Pastori del popolo, non chierici di stato. Chiedi la grazia di saper essere sempre
davanti, in mezzo e dietro la gente, mescolata alla gente da cui Gesù li prese".

E ha concluso: "cari amici, chiediamo a Nostra Signora di Guadalupe di aiutarci nel cammino di "discepolato-apostolato" che ci sta configurando con suo Figlio, che ci accompagna in questo itinerario vitale "andata e ritorno" che parte da Gesù verso i fratelli, per tornare con i fratelli al incontro con Gesù E supplichiamo l'apostolo Sant'Andrea di intercedere per noi".